TORINO. Attentato a Musy, fermato un ex compagno di lista
La polizia di Torino ha effettuato il fermo dell'uomo che, il 21 marzo dello scorso anno, avrebbe sparato ad Alberto Musy, consigliere comunale dell'Udc, da allora in coma profondo. Gli investigatori di Torino hanno interrogato a lungo nel corso della notte un uomo che lavora in uno studio professionale poco distante dalla casa di Musy nel cui cortile avvenne l'attentato. Non è ancora confermato, tuttavia, che la persona fermata sia la stessa interrogata nella notte o che si sia tratto di una supertestimone. L'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile, è stata coordinata dal pm Roberto Furlan.Alberto Musy, avvocato, esponente dell'Udc, venne gravemente ferito il 21 marzo dell'anno scorso con sei colpi di pistola calibro 38. Uno sconosciuto, ripreso dalle telecamere, con un casco integrale bianco da motociclista sul capo e un soprabito scuro, si presentò al portone della palazzina di via Barbaroux, nel cuore vecchio di Torino, dove abitava Musy con la moglie Angelica Corporandi d'Auvare e le quattro figlie.Lo sconosciuto s'apposta nel cortile e quando Musy rientra dall'aver accompagnato le bambine a scuola, s'avvicina, scambia con lui poche battute, poi spara. Non lo colpisce subito, ma dopo un inseguimento nel cortile della palazzina. Una volta raggiunto lo scopo, quando vede Musy a terra, il sicario se ne va. Prima di entrare in coma, l'avvocato fa in tempo a dire a un vicino di casa: "é stato un uomo di 40 anni...". Musy è ancora adesso ricoverato in una casa di cura riabilitativa, ma non ha più ripreso conoscenza.Sono principalmente tre i moventi - secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori - ad armare la mano di Francesco Furchì contro Alberto Musy'. Il mancato appoggio di Musy a un concorso per cattedra universitaria a Palermo;la mancata nomina a cariche comunali dopo che Furchì si era impegnato nella campagna elettorale a sostegno di Musy nel 2011;il mancato impegno di Musy nel reperire investitori che Furchì cercava per le sue attività. L'indagato viveva come un torto tutte le tre vicende. Tra i moventi ce n'è uno legato alle vicende della società ferroviaria Arenaways. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Furchì avrebbe voluto partecipare al salvataggio di Arenaways nella fase del fallimento, nel 2011. Secono quanto ricostruito dagli inquirenti, Furchì prese contatti con Giuseppe Arena e stava lavorando alla costituzione di una cordata di imprenditori. Per questa ragione aveva chiesto aiuto a Musy che, tuttavia, non riuscì o non volle metterlo in contatto con ulteriori investitori. Questo alimentò, sempre per gli inquirenti, l'astio di Furchì nei confronti del capogruppo dell'Udc.