Un mini "pacchetto-sicurezza" contenuto in un unico provvedimento, con norme urgenti per arginare la violenza domestica sulle donne, vigilare su bambini e soggetti deboli che utilizzano Internet, innalzare le misure di sicurezza a difesa di infrastrutture strategiche, come la Tav Torino-Lione, limitare il rischio d’infiltrazioni mafiose nella realizzazione di eventi come l’Expo 2015 di Milano e uniformare le procedure di commissariamento delle province. Sono i campi d’azione del decreto legge su "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle Province", che approderà stamani sul tavolo del Consiglio dei ministri, che potrebbe vararlo oggi stesso. Da settimane, i "tecnici" lavorano all’articolato di nuove misure, su proposta del presidente del Consiglio Enrico Letta («Nei prossimi giorni interverremo contro il femminicidio», aveva assicurato martedì al Tg1), del ministro dell’interno Angelino Alfano e dei colleghi di Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e Lavoro e Politiche sociali, Enrico Giovannini, sotto cui ricade la delega alle Pari opportunità.
Più tutela alle vittime. L’ultima bozza del Dl, visionata da
Avvenire (datata 6 agosto ma ancora in discussione fino a ieri notte) conteneva in totale 13 articoli. Da maggio, i ministri Alfano e Cancellieri lavoravano a nuove norme, che dovevano trovare posto nel ddl «svuotacarceri». Poi, per la «diversità di argomenti», si è deciso di lavorare su un dl per arginare il «susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale» inasprendo le pene per «gli autori di tali fatti» e introducendo «misure di prevenzione finalizzate alla anticipata tutela delle donne e di ogni vittima di violenza domestica». Le modifiche paiono ispirate alla
ratio di aumentare la tutela della parte debole in presenza di segnali costanti di vessazione, per evitare di intervenire quando sia troppo tardi, a delitto compiuto. Nel decreto c’è la proposta di modifiche all’articolo 609 ter del Codice penale, prevedendo il massimo della pena (6-12 anni) per violenze sessuali anche a «donne in stato di gravidanza» o disabili e in casi in cui i rei siano coniugi o ex partner. Poi il testo (integrando l’articolo 612 bis sugli atti persecutori) punta a sanzionare anche le azioni commesse via Internet (stalking telematico), rendendo inoltre la querela proposta «irrevocabile». In casi di maltrattamento si estende il regime delle notifiche ai difensori delle vittime e ai servizi sociali e si prevede la possibilità per la polizia giudiziaria (in presenza di gravi indizi di violenza o minaccia commesse dal coniuge o dall’ex partner), «se vi sono fondati motivi di reiterazione» di informarne il pm, che può chiedere al Gip di adottare un provvedimento urgente di divieto, per il responsabile, di accedere alla casa familiare e d’avvicinarsi ai luoghi abituali della persona offesa.
Fermo patente ai violenti. In caso di lesioni avvenute nell’ambito di violenza domestica, «anche in assenza di querela» di parte, il questore potrà procedere, sentiti testimoni e investigatori, all’ammonimento dell’autore del fatto, che sia un coniuge attuale o qualcuno legato alla vittima da «relazione pregressa». Inoltre potrà richiedere al prefetto di sospendere la patente di guida all’ammonito, da uno a tre mesi (a patto che essa non sia indispensabile per lavorare). Se il reato è compiuto da un soggetto già "ammonito", scatta un aumento della pena. Per chi è colto sul fatto, c’è l’arresto obbligatorio, che diviene facoltativo, invece, per chi viola il divieto di avvicinamento ai luoghi dove vive la vittima. Poi c’è anche un permesso di soggiorno per tutelare gli stranieri vittime di abusi intrafamiliari, in caso di pericolo per l’incolumità personale, che verrebbe tuttavia revocato qualora cessino le condizioni di rischio.
Sicurezza e infrastrutture. Le indagini per prevenire o individuare eventuali infiltrazioni mafiose nella catena di appalti e opere dell’Expo 2015 di Milano saranno affidate «in via prioritaria» alla Direzione investigativa antimafia, che si coordinerà con il Gruppo interforze centrale (Gicex) e gli altri uffici delle forze di polizia. Inoltre, il governo potrebbe anticipare «nei limiti delle risorse disponibili» i fondi comunitari e statali (previste nel periodo 2007-2013) per gli interventi del Pon sicurezza nel Mezzogiorno. Inoltre, si potranno cedere a privati o permutare beni demaniali (caserme di polizia o dei vigili del fuoco in disuso) in cambio della ristrutturazione di altri presidi di polizia. Inoltre, saranno prorogati, fino al maggio 2016, i termini dell’arresto in flagranza in caso di manifestazioni sportive. E verrà esteso l’impiego delle forze armate nella vigilanza dei cantieri per la linea Tav Torino-Lione. Infine, sono inasprite le pene per chi compie furti a danno di reti di energia, trasporti, telecomunicazioni (tipico il furto di rame da parte di bande specializzate) e per chi compie rapine ad anziani o in presenza di minorrenni.
Protezione civile e Province. Infine, il Dl prevede di prolungare il termine per le dichiarazioni di stato d’emergenza in interventi di Protezione civile, per agevolare la programmazione economica, e uniforma la normativa sul commissariamento delle Province, per evitare incongruenze dovute a una diversa
interpretatio legis.