Attualità

RIFORMA. Federalismo, stop in bicamerale Bossi: per ora si va avanti

giovedì 3 febbraio 2011
È pareggio in "bicameralina" (la Commissione bicamerale per l'attuazione del programma) sul federalismo municipale. Nonostante i tentativi del governo, che ha cercato di scongiurare fino all'ultimo momento questo risultato modificando il testo più volte, la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale si è espressa sul parere del relatore con 15 voti favorevoli e 15 voti contrari. A questo punto, il parere formulato dal relatore è sostanzialmente respinto".Un esito che di fatto ha reso nulli gli sforzi della Lega di arrivare a una approvazione condivisa della riforma federale. Bossi è stato chiaro con Berlusconi, ripendendo ciò' che dice da tempo: se non ci sarà una maggioranza politica, il rischio delle elezioni e' concreto. Un messaggio rivolto anche al premier: ''andiamo avanti insieme - e' il ragionamento dei lumbard - ma, come ripetiamo dallo scorso anno, il voto resta la soluzione migliore'' se non cambia il quadro politico. In serata però la correzione di rotta: "Per adesso si va avanti". Così il leader della Lega, Umberto Bossi, parlando con i giornalisti al termine del voto alla Camera sul caso Ruby. "I numeri sono buoni" ha aggiunto il Senatur.CDM IN SERATAIn serata Berlusconi ha convocato un Consiglio dei ministri: l'ipotesi è che si voglia dare il via libera al decreto di attuazione del federalismo municipale. Nel caso che il Consiglio dei Ministri varasse il decreto delegato sul federalismo municipale, per entrare in vigore esso dovrebbe poi essere sottoposto al presidente della Repubblica al quale, ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, spetta il potere di emanarlo. "Facciamo il Consiglio dei ministri stasera perché Berlusconi vuole rivedere tutto l'iter dei vari decreti attuativi", ha chiarito il leader della Lega, Umberto Bossi.«IL GOVERNO VA AVANTI»Il presidente della bicamerale sul federalismo Enrico La Loggia (Pdl) ha detto che il governo intende andare avanti sul nuovo testo del decreto legislativo che reca norme fiscali per i comuni nonostante il mancato parere favorevole della commissione da lui presieduta. A La Loggia è stato chiesto se il governo cadrà dopo il pareggio registrato tra maggioranza e opposizione sul parere non vincolante al decreto legislativo a cui la Lega Nord è sembrata voler far dipendere il prosieguo della legislatura. "No, si va avanti con il decreto", ha risposto La Loggia. "Il parere è come se non fosse espresso. Continuiamo a lavorare sul decreto modificato" d'intesa con l'associazione dei sindaci italiani, ha proseguito."Il governo va avanti", ad assicurarlo è uno dei coordinatori del Pdl, Denis Verdini, lasciando laresidenza del premier. "No". È questa poi la risposta del presidente vicario dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, ai giornalisti che gli chiedono se vi sia un problema, dopo il voto, finito in pareggio, sul federalismo municipale. A chi gli chiede se il governo vada avanti Quagliariello risponde con uncenno della testa che assomiglia proprio a un sì. BERSANI: IL PDL PRENDA ATTO DELLA SITUAZIONEIl premier Silvio Berlusconi e l'alleato Umberto Bossi devono "prendere atto della situazione". Lo ha dichiarato il leader del Pd Pier Luigi Bersani dopo il voto negativo di oggi sul federalismo. "Adesso, ci si fermi. Non ci sono le condizioni né giuridiche, né politiche per andare avanti. Berlusconi e Bossi prendano atto della situazione", ha detto in una nota Bersani. "Un vero federalismo è necessario e possibile. Quello che è stato respinto era un pasticcio"."Se si vuole ragionare in condizioni politiche diverse e partendo da proposte largamente avanzatedal Pd, siamo sempre interessati", ha assicurato Bersani. "Ma in questo quadro politico le cose non vanno avanti", ha insistito, "già le idee della Lega sono spesso sbagliate e nel cocktail con quelle di Berlusconi e del Pdl ne viene fuori un pasticcio". In queste condizioni, ha proseguito, "il federalismo non si fa, al massimo si possono alzare delle bandierine". E il segretario del Pd ha ammonito la maggioranza: "Ad andare avanti si finisce nel fosso", ha detto. "Il punto di fondo è che in quel decreto di federalismo non ce n'è", ha poi sottolineato, "non è questione di un incidente politico, ma di un inganno che viene a maturazione. Chiunque conosca la materia vede che il quel testo ci sonotasse, non federalismo. Questo è il punto ed è su questo che devono fermarsi". Da parte sua il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha sottolineato in una nota che il voto di oggi "certifica l'inesistenza di una maggioranza in Parlamento. Bisogna restituire la parola ai cittadini e tornare alle urne".