Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al primo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, quello sul demanio. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale che dovrebbe avvenire già domani.
MENO TRASFERIMENTI DOPO CONSEGNA BENI A ENTI LOCALIIl governo, secondo l'accordo politico raggiunto in commissione bicamerale, recepirà nel testo del decreto legislativo il parere approvato ieri. Entro un anno sarà messa a punto una prima lista dei beni disponibili. Ne faranno parte i beni del demanio idrico, marittimo, gli aeroporti di interesse locale e soprattutto gli immobili della difesa.A fronte della consegna dei beni, con decreto del presidente del Consiglio, su parere del ministro dell'Economia, saranno ridotti i trasferimenti statali agli enti locali per un importo pari a quello del bene trasferito a partire dall'anno fiscale successivo alla data del trasferimento del bene.In base ai dati forniti dall'Agenzia del demanio, il valore dei beni che saranno resi disponibili ammonta a 3,2 miliardi, ripartiti in 1,9 miliardi in immobili e 1,3 miliardi in terreni.Le Regioni e gli enti locali interessati dovranno presentare domanda per vedersi affidare l'immobile. L'operazione sarà ripetuta ogni due anni. Regioni, Province, Comuni e Comunità montane dovranno garantire la «massima valorizzazione funzionale» dei beni ceduti.
BENI VALORIZZABILI ANCHE CON FONDI E CDPLe spese di ristrutturazione non saranno calcolate ai fini del patto di stabilità interno fino alla quota sostenuta dallo Stato centrale prima della dismissione. In base al testo licenziato in commissione, il Parlamento chiede al governo di inserire nel decreto la previsione che se le amministrazioni locali decideranno di cedere gli immobili, il ricavato dovrà andare a riduzione del debito. O, meglio, il 75% del guadagno servirà a ridurre i debiti degli enti locali, il restante 25% confluirà nel fondo di ammortamento dei titoli emessi dallo Stato centrale.I beni trasferiti agli enti locali potranno essere conferiti anche a uno o più fondi comuni di investimento.Novità dell'ultim'ora, anche la Cassa depositi e prestiti potrà partecipare ai fondi. Comuni e Regioni potranno diventare titolari non solo degli immobili dismessi, ma anche di fiumi, laghi e spiagge.I fiumi che attraversano più regioni, come il Po o il Tevere, resteranno sempre in mano allo Stato.I laghi interregionali, come quelli di Maggiore e Garda, potranno essere trasferiti previa intesa fra le regioni, in base a un emendamento approvato in commissione e presentato dal relatore Massimo Corsaro.