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Solidarietà. Santa Sede, l'Ambasciata di Taiwan fa festa con i bisognosi

Gianluca Carini lunedì 11 ottobre 2021

Un momento di festa alla comunità Shalom

Lontano, almeno geograficamente, dalle parole del presidente cinese Xi Jinping (riassumibili così: «Presto o tardi, Taiwan sarà riannessa»), l'ambasciata di Taiwan presso la Santa Sede festeggiava la 110ma festa nazionale due volte: la prima con i poveri e senza fissa dimora a Roma, la seconda con la comunità di recupero Shalom, nel bresciano.

Il primo evento si è tenuto il 7 ottobre nel rifugio romano di Palazzo Migliori (noto come "Palazzo dei Poveri"). Gli ospiti hanno provato una tipica cena taiwanese e sono andati via con beni di prima necessità: cappellini di lana, sciarpe, mascherine e scatolette di tonno. Presente anche Monsignor Diego Ravelli, in una delle sue ultime uscite da capo ufficio dell’Elemosineria apostolica, prima della nomina a maestro delle cerimonie liturgiche pontificie.

Il giorno dopo, il secondo incontro presso la Comunità Shalom, centro di recupero per giovani con dipendenze, a Palazzolo sull'Oglio (Brescia). Il governo di Taiwan ha effettuato una donazione alla direttrice Suor Rosalina, destinata al “Progetto di Riqualificazione dell’Ex Scuola Mirasole”. Obiettivo: realizzare un edificio ad alte prestazioni energetiche che ospiti la nuova scuola di “Arti, Mestieri e Innovazione Digitale” per giovani dentro e fuori la comunità. Durante la cerimonia, i 300 ospiti hanno sorpreso l'ambasciatore Andrea Sing-Ying Lee con un coro di auguri per Taiwan. «È stata una fantastica sorpresa che mi ha profondamente commosso», ha dichiarato Lee. «Un bellissimo omaggio al mio amato Paese».

Per l'ambasciatore, il messaggio di amore alla base del Vangelo è lo spirito del nuovo slogan "Friendly Taiwan", che riflette l’impegno del Paese nell'aiuto universale ed è anche alla base dell'enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti".