Attualità

'NDRANGHETA. Il boss Antonio Pelle evade dall'ospedale di Locri

giovedì 15 settembre 2011
Il boss di 'ndrangheta Antonio Pelle, condannato a 13 anni di reclusione nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di Duisburg, avvenuta nell'agosto del 2007, è evaso ieri dopo essere stato ricoverato all'ospedale di Locri per un lieve malore accusato nei giorni scorsi.Non è la prima volta che Pelle, 49 anni, soprannominato "La Mamma", boss del clan Pelle-Vottari di San Luca, si dà alla latitanza. Quando i carabinieri si presentarono sotto casa sua per arrestarlo dopo l'eccidio in Germania, Pelle non si fece trovare, salvo poi essere arrestato dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria, nell'ottobre del 2008, ad Ardore, nella Locride. Stamattina, invece, gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria hanno arrestato con un blitz sette uomini del clan di 'ndrangheta Mammoliti, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza in appalti, racket e rapina aggravata. Secondo gli inquirenti la famiglia di 'ndrangheta di San Luca gestiva la distribuzione del metano nella Locride.OSPEDALE DI LOCRI SENZA CONTROLLIUn ospedale senza controllo dal quale si può entrare ed uscire indisturbati. Così l'ospedale di Locri, da dove è evaso il boss della 'ndrangheta Antonio Pelle, è stato descritto in una inchiesta pubblicata giusto domenica scorsa sul Quotidiano della Calabria. Il giornalista, nel suo resoconto, ha raccontato di avere girato indisturbato per le varie corsie e stanze di degenza e di essere riuscito anche ad entrare nelle stanze dei medici ed in alcuni uffici, potendo anche visionare documenti coperti dalla privacy, senza che nessuno, a causa della carenza di personale di cui la struttura soffre, lo abbia fermato o gli abbia chiesto spiegazioni.Nell'ospedale, tra l'altro, non c'è neanche il posto fisso di polizia, dismesso nell'ottica di una razionalizzazione dei costi imposta al Dipartimento della Pubblica sicurezza dai tagli alle risorse. L'ospedale e l'Azienda sanitaria di Locri, da cui il nosocomio dipende, tra l'altro, sono stati stato al centro di diverse inchieste della magistratura dal momento che secondo gli investigatori, nella struttura c'è stata, per anni, una vera e propria infiltrazione della 'ndrangheta.Gli organismi di gestione della stessa azienda furono sciolti, nell'aprile 2006, dopo che la commissione di accesso nominata all'indomani dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 26 ottobre 2005, giunse alla conclusione che l'Asl era divenuto un centro di affari e di potere in cui sarebbero stati privilegiati i pesanti interessi della 'ndrangheta nel settore sanitario.