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Banche. Etruria, Boschi di nuovo indagato. Il procuratore di Arezzo: nessuna omissione

Nicola Pini lunedì 4 dicembre 2017

La nuova indagine nella quale è coinvolto l’ex dirigente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi, padre della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena. E la mancata rivelazione di questa notizia da parte del procuratore della Repubblica di Arezzo Roberto Rossi nel corso della sua recente deposizione di fronte alla Commissione parlamentare di indagine sul sistema bancario.

Ruota attorno a questi due elementi la nuova bufera politico-giudiziaria che ieri ha lambito le istituzioni e messo in imbarazzo il Pd. Provocando l’irata replica della stessa Maria Elena Boschi: «Usano questa vicenda da due anni per attaccare me e il Pd», ha detto l’ex-ministra. Annunciando di avere avviato una azione civile di risarcimento danni contro l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, che in un suo libro ha scritto che Boschi avrebbe chiesto all’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, di acquistare Etruria quando la banca era vicina alla bancarotta.

Lunedì il procuratore Rossi, finito nel mirino delle opposizioni per la presunta omissione su Boschi senior, ha scritto una lettera al presidente della Commissione Pier Ferdinando Casini. «Considero tali addebiti gravemente offensivi, ho risposto puntualmente a tutte le domande senza alcune reticenza o omissione», scrive il procuratore allegando le trascrizioni dell’audizione. Sulla posizione giudiziaria dell’ex vicepresidente di Etruria, Rossi spiega di avere chiarito che Boschi e altri membri dell’allora Cda non erano stati rinviati a giudizio nel processo per bancarotta attualmente in corso, ma di avere annuito alla domanda se potessero essere indagati e di avere «precisato che non essere imputati non significa non essere indagati».

Spiegazioni che Casini ha definito convincenti: la lettera del procuratore di Arezzo «fornisce una risposta chiara ed esauriente. Tutto il resto afferisce ai giudizi politici», ha affermato il presidente della Commissione. Il caso potrebbe non concludersi qui perché il Pd ha annunciato che chiederà una nuova audizione del magistrato aretino. La commissione ne discuterà oggi. Intanto trapela che il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sarà ascoltato giovedì 14 dicembre, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco il 15 e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il 18 o 19 dicembre. Mentre Casini ha detto di non ritenere necessario ascoltare il presidente Bce Mario Draghi.


La notizia del nuovo filone di indagine che coinvolge Pierluigi Boschi infiamma il fronte politico. «Cosa hanno da dire oggi i soloni del Pd che dopo l’audizione del procuratore esultavano?», ha attaccato il M5S. Per il leader della Lega Matteo Salvini «è incredibile che la Boschi sia ancora nel governo». E anche per Mdp «per ragioni di opportunità politica il sottosegretario dovrebbe trarne le dovute conclusioni». In serata la reazione di Boschi: «Se mio padre ha commesso reati ne risponderà. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del Pd»». L’esponente dem difende le scelte fatte dal governo Renzi: «Il fatto che mio padre sia stato per qualche mese vicepresidente della banca non ci ha impedito di commissariarlo, come avremmo fatto con chiunque altro si fosse trovato in analoga situazione. La legge è uguale per tutti».

Quanto alla nuova indagine, Pierluigi Boschi è coinvolto con altre 20 persone con l’accusa di falso in prospetto e ricorso abusivo al credito. La vicenda riguarda la vendita nel 2013 di obbligazioni considerate rischiose ai clienti retail che non avrebbero avuto il profilo per acquistarle. L’apertura del fascicolo è scaturita dalle sanzioni comminate dalla Consob agli ex amministratori di Banca Etruria nel settembre scorso, per complessivi 2,76 milioni di euro.