L'incidente. Esplosione alla centrale: si cercano i dispersi. «Serve un miracolo»
L'incidente alla centrale di Bargi
La macchina dei i soccorsi non si ferma. «Non stiamo lavorando con molte speranze di trovarli vivi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea» sono le poche parole pronunciate da Luca Cari, dirigente della comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell'intervento in corso da martedì pomeriggio alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana. I dispersi sono quattro, oltre a tre morti accertati e cinque feriti.
«La situazione è molto difficile, l'acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l'acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l'acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori». A entrare è proprio l'acqua del lago, che ormai ha invaso anche il piano coinvolto dall'esplosione della turbina. "Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro".
Le salme delle tre vittime intanto sono state portate all'ospedale Maggiore di Bologna e poste sotto sequestro dall'Autorità giudiziaria, in vista degli accertamenti che verranno svolti nelle prossime ore. La Camera dei deputati questa mattina ha osservato un minuto di silenzio.
L'incidente
Gravissimo incidente, martedì pomeriggio, alla centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino Bolognese al confine con la Toscana, nel Comune di Camugnano. L’esplosione di una turbina della centrale, avvenuta all’ottavo piano ribassato, ha provocato un incendio, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Tragico il primo bilancio provvisorio della Prefettura di Bologna: tre operai morti, altri cinque feriti e quattro ancora dispersi. Questi i nomi delle tre vittime: Mario Pisani, 73 anni, residente a San Marzano di Giuseppe ( Taranto), Vincenzo Franchina di 35 anni, residente a Sinagra (Messina) e Petronel Pavel Tanase, 45 anni, rumeno residente a Settimo Torinese.
Hanno fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che risultano dispersi alla centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D'Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.
Due dei feriti sono rimasti sul posto per stare vicini ai compagni di lavoro che hanno perso la vita. Le loro testimonianze saranno fondamentali per capire cos’è successo. Sempre dalla Prefettura, si è appreso che i 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società. Risulterebbe solo un ex dipendente di Enel che lavorava come consulente per queste ditte. Nella centrale idroelettrica erano in corso lavori di manutenzione alle turbine.
La centrale di Bargi Camugnano - Foto tratta dal sito progettodighe.it
I vigili del fuoco, riferisce Luca Cari, dirigente della comunicazione d’emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, «hanno soccorso subito tre persone ustionate» mentre su cosa sia accaduto agli altri presenti al momento dello scoppio non c’è ancora certezza. «I testimoni ci hanno indicato sette persone che mancano all’appello, ma non sappiamo con certezza se siano rimasti coinvolti nell’incidente o se siano riusciti a trovare riparo». I dipendenti dell’azienda, conclude Cari, «stavano lavorando all’interno dei locali per rimettere in funzione una pompa». «Tutti i locali - aggiunge Cari - sono invasi dal fumo».
L'incidente alla centrale di Bargi - Ansa/Vigili del Fuoco
Il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, spera di trovare ancora qualcuno in vita tra i dispersi: «Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento, potrebbe essere che dopo l’esplosione abbiano trovato ricovero da qualche altra parte della piastra, la speranza è trovare qualcun altro in vita».
Enel Green Power informa, con una nota, di avere «tempestivamente attivato tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del proprio personale». La società spiega inoltre di essere in contatto e stretto coordinamento con i Vigili del Fuoco ed autorità competenti. Sul posto è arrivato l’amministratore delegato Salvatore Bernabei.
Il bacino idrografico del fiume Reno - Immagine tratta dal sito progettodighe.it
Per far fronte all’emergenza, la Regione Emilia Romagna ha subito attivato le strutture di Protezione Civile, mentre al governatore Stefano Bonaccini è arrivata la telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Nel corso della telefonata – si legge in una nota del Quirinale – il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente».
Per le vittime dell’incidente di Suviana, «il cordoglio e la preghiera» dell’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi. «L’Arcivescovo – si legge in una nota dell’Arcidiocesi – ha reso presente la sua vicinanza anche attraverso le telefonate che il Vicario generale per la Sinodalità, monsignor Stefano Ottani, ha fatto a Marco Masinara, sindaco di Camugnano e a don Emanuele Benuzzi, parroco di Castel di Casio, esprimendo la partecipazione e offrendo e la disponibilità per qualsiasi tipo di bisogno, sostegno e necessità».
I soccorsi dopo l'esplosione - ANSA
Sulla tragedia è intervenuto anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, esprimendo «profondo cordoglio», mentre «alle famiglie delle vittime, agli operai rimasti feriti, ai dispersi», è andato il «pensiero» del presidente della Senato, Ignazio La Russa. Con un messaggio su X, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso «tutta la mia vicinanza e quella del governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti». «Tutta la comunità del Pd si stringe al dolore dei familiari delle vittime dell’esplosione ed è in forte apprensione per le persone rimaste ferite e per quelle che ancora risultano disperse», ha dichiarato la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Sulla sicurezza dei lavoratori insiste il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: «L’esplosione della centrale Enel nel bolognese è un fatto grave che ci lascia sgomenti, una tragedia – scrive sui social –. Siamo vicini alle famiglie dei lavoratori coinvolti e auspichiamo che la magistratura faccia al più presto luce sulle responsabilità. La sicurezza nei luoghi di lavoro è oggi la priorità del sindacato e deve diventarlo anche per il Paese. Lo grideremo forte sabato a Roma all’Assemblea Cisl delle delegate e dei delegati alla sicurezza. Non abbasseremo la guardia – conclude Sbarra – per sollecitare il pieno rispetto delle norme, con più controlli, ispezioni e sanzioni in tutte le imprese e punizioni certe e severe per chi in nome del profitto non ha rispetto per la vita umana».
Di «ennesima strage» parla il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. «Ogni giorno in media muoiono tre persone, poi ogni mese succedono cose di questa natura con più morti. C’è un modello di fare impresa che non va bene e che va cambiato», denuncia Landini. Inoltre, di fronte alla strage di Suviana, lo sciopero di quattro ore proclamato per domani da Cgil e Uil diventa di otto in tutti i settori, pubblici e privati dell’Emilia-Romagna.
«L’ennesima incidente, l’ennesima strage – dice Alfonso Luzzi, Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori –. L’Inail non può continuare a fare cassa ogni anno con gli avanzi finanziari di bilancio. Deve finanziare tutti i progetti che le aziende presentano per la loro messa in sicurezza, deve snellirne le procedure di valutazione e accelerare i tempi per i rimborsi».