Equitalia - in modo autonomo - sospende le sue attività di riscossione nelle zone colpite dal sisma. E sempre a riguardo dei denari da trovare per la ricostruzione si muove anche l’Europa. «Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea potrà garantire risorse per il 2,5% dei danni provocati dal sisma in Emilia», dice il commissario europeo per le Politiche regionali, Johnnes Hahn, ieri a Trieste. Ora l’Italia ha dieci settimane di tempo per chiedere l’attivazione dei trasferimenti Ue.Il tutto mentre in Emilia, la terra ha tremato ancora, ancora e ancora. Scosse continue che sembrano dover durare per sempre. Ma gli emiliani non mollano. Perché dopo il tempo dolore e la presa di coscienza del disastro, ora vogliono solo ricominciare. Rimettendo su mattone dopo mattone le loro case, le loro chiese, le loro aziende. Per questo quanto viene fatto affinché ci sia in circolo denaro per far ripartire il tutto è importante. «È positiva la decisione di Equitalia di sospendere ogni attività di riscossione dopo che anche il governo ha rinviato tutti i versamenti tributari e previdenziali nell’ultimo consiglio dei Ministri», dice la Coldiretti, che poi lancia anche un allarme alluvione per l’avvenuta distruzione, con il sisma, di parte della rete idraulica di protezione.L’attività di riscossione è sospesa in tutti i comuni delle province di Bologna (ad eccezione del Comune di Bologna), Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Mantova e Rovigo. Sono sospese la riscossione delle somme iscritte a ruolo, tutte le attività esecutive e cautelari, nonché quelle di notifica delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione. Intanto, il governo ha iniziato a specificare le cifre degli interventi che saranno fatti nelle zone terremotate. In tutto 500 milioni di euro: «420 dalle accise sulla benzina e 80 dal dimezzamento del contributo ai partiti», assicura il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Che poi precisa: «Per mettere in sicurezza il territorio dal rischio di dissesto idrogeologico saranno necessari 41 miliardi in 15 anni». E a quest’ultima previsione vanno aggiunte pure i costi per le iniziative necessarie per la prevenzione degli eventi sismici. «Il permesso di soggiorno per gli stranieri che hanno perso il lavoro a causa del terremoto in Emilia non scadrà dopo 6 mesi, ma dopo 12», illustra Mario Morcone, capo di gabinetto del ministro per la Cooperazione e l’integrazione.Oggi il ministro degli Affari regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi sarà in Emilia-Romagna. «Le località balneari sul Mare Adriatico, i capoluoghi e le città d’arte nei territori prossimi a quelli direttamente interessati dal sisma, sono perfettamente fruibili. La riviera adriatica, in modo particolare, non ha subito alcun danno e tutte le strutture turistiche, sia ricettive che di servizio, sono perfettamente funzionanti», assicura il ministro, che annuncia anche una campagna di comunicazione mirata, affinché i turisti stranieri non abbiano timore a confermare le loro vacanze nella regione. Tuttavia rimane l’allarme “sciacalli”. «Stiamo valutando un possibile intervento dell’esercito, so che alcuni comuni ne hanno fatto richiesta: se sarà possibile e necessario, io senz’altro lo richiederò», assicura il prefetto di Modena, Benedetto Basile, ricordando che per evitare gli episodi di sciacallaggio è stato «rinforzato il presidio delle forze di polizia».