Il nostro è davvero il "Paese del sole". Oggi sono circa un milione gli impianti di energia pulita installati nei Comuni italiani. In pratica in ogni centro, anche piccolo, è presente almeno un impianto fotovoltaico. E sono diffuse ormai da Nord a Sud strutture per la produzione di "chilowattore" da fonte solare, termica, idroelettrica, eolica. Ben 3.054 sono i Comuni diventati autosufficienti per i fabbisogni elettrici e 50 per quelli termici, mentre 41 sono le realtà che risulano già rinnovabili al 100% per tutte le necessità delle famiglie che vivono nei loro territori. Un quadro complessivo della situazione emerge dal rapporto annuale di Legambiente sull'energia rinnovabile nei Comuni, uno studio che racconta anche 100 storie virtuose, buoni esempi da seguire per chi non è ancora al passo coi tempi.

Ma quest'Italia che guarda alle scelte ecologiche con un respiro finalmente europeo, presenta anche delle ombre: per la prima volta dopo 12 anni - come risulta dalla ricerca dell'associazione ambientalista - si riduce la produzione da solare, eolico e bioenergie e gli investimenti nel settore rallentano: una conseguenza dell'incertezza sul futuro che le pubbliche amministrazioni e le aziende stanno vivendo nel nostro Paese? O un mercato che segna il passo perché non riesce a trovare nuovi spazi per svilupparsi? Un fatto è certo, secondo Lagambiente: l'Italia si conferma tra le nazioni più avanti nel mondo e con le maggiori opportunità climatiche e ambientali, per quanto riguarda l'energia pulita. In dieci anni la produzione da rinnovabili è cresciuta di oltre 50 miliardi di chilowattore (twh) mettendo in crisi il modello fondato sui fossili, con un contributo delle rinnovabili che è passato dal 15 al 35% rispetto ai consumi elettrici e dal 7 al 18% in quelli complessivi. L'Accordo di Parigi sul clima, però, ha fermato la nostra corsa oltre i parametri previsti. Una corsa che speriamo riprenda al più presto.