Emergency . A Marghera l’ambulatorio degli ultimi che realizza il diritto alla salute
L'ingresso dell'ambulatorio di Marghera: sul cancello l'articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute
Due gli ambulatori di oculistica - Emergency
La struttura e le prestazioni
L’edificio di 240 metri quadri ospita sei ambulatori, due sale d’attesa, sala colloqui e reception, oltre a magazzini, spogliatoio, uffici e bagni. Staff di 20 persone, alcuni contrattualizzati dall’ong (un medico, un infermiere, tre mediatori culturali, un dentista con l’assistente, un addetto alle pulizie), il resto volontari: medici internisti, pediatri, odontoiatri, psicologi, infermieri, volontari non sanitari.Una struttura relativamente piccola, che produce numeri importanti. In quasi 20 anni – è la più vecchia struttura di Emergency in Italia – ha offerto a titolo del tutto gratuito quasi 100 mila prestazioni, 97.180 per la precisione. Nel 2022 ha avuto 1.783 pazienti, di cui 1.109 primi accessi; 10.508 le prestazioni, di cui 2.835 di medicina generale, e 2.762 prestazioni infermieristiche. «Delle oltre 10 mila prestazioni – dice Marta Carraro - solo 86 le abbiamo dovute dirottare al pronto soccorso. Senza di noi sarebbero finiti tutti a intasarlo di codici bianchi». I dentisti hanno curato 467 pazienti con 1.689 prestazioni: «Pulpiti e ascessi, per la scarsa igiene di chi vive in strada». Per questa ong che gira il mondo per curare le vittime di guerra, l’ambulatorio di Marghera non è un’eccezione. In Italia Emergency è presente anche a Milano con un camion ambulatorio, il Politruck, a Brescia con lo sportello di orientamento sociosanitario, a Sassari e al quartiere Ponticelli a Napoli con due ambulatori, a Castel Volturno (Ce), Polistena e Rosarno (Rc), Ragusa con l’assistenza ai braccianti agricoli.Nel 2022 sono stati 1.783 i pazienti assistitit, di cui 1.109 primi accessi - Emergency
I pazienti: irregolari, profughi, italiani senzadimoraLe nazioni più presenti sono, dopo il boom di profughi dall’Ucraina, Bangladesh, Marocco, Tunisia, Romania, Senegal, Moldavia, Nigeria, Albania e Italia. Il 43% sono extracomunitari con permesso di soggiorno, ma senza iscrizione al Ssn, il 40% extra-Ue irregolari, l’11% comunitari ma fuori dal Servizio sanitario nazionale. E se la salute è un diritto, Emergency non intende fare supplenza alle istituzioni. Un grande lavoro è quello di aiutare i pazienti ad accedere al Servizio sanitario cui hanno diritto. Accompagnandoli, se serve, negli uffici pubblici. Tanti sono irregolari perché hanno perso il permesso di soggiorno quando sono stati licenziati: «Diventare irregolari è facile – spiega Marta Carraro – il contrario non succede quasi mai. Come i bengalesi arrivati per lavorare nei cantieri di Porto Marghera: una volta assunti hanno fatto venire la famiglia e preso il mutuo per la casa. Poi sono stati licenziati. E se non trovi un lavoro regolare entro un anno, ti scade il permesso per attesa occupazione. Erano ben inseriti, mandavano i figli a scuola. Hanno perso tutto, dalla casa al Servizio sanitario». Poi ci sono i profughi che arrivano dalla Rotta Balcanica – da Pakistan, Afghanistan, perfino dalla Sierra Leone - stremati dal viaggio e dalle violenze delle polizie di frontiera. «Fanno domanda d’ asilo e hanno subito un permesso temporaneo. Ma la Questura fissa l’appuntamento dopo mesi. E per l’iscrizione al Servizio sanitario chiedono una “dichiarazione di ospitalità”. C’è un mercato nero, per una dichiarazione di ospitalità ci sono italiani e stranieri che chiedono 200 euro, 400 per una residenza». Nemmeno per gli stranieri comunitari è semplice fruire della sanità pubblica: non sono irregolari, in quanto cittadini Ue, ma se non possono dimostrare l’autonomia economica o un regolare contratto, non riescono ad avere l'agognato tesserino azzurroNon mancano gli italiani, molti senza-dimora, il 5% del totale, che arriva al 20% in odontoiatria. Oltre alle prestazioni di medicina di base e specialistica, il centro d’ascolto lavora in rete con la Caritas e il Terzo settore, col dormitorio comunale, soprattutto con gli uffici pubblici per ottenere i diritti negati.L'ambulatorio di Marghera offre anche il servizio di pediatria - Marta Buso per Emergency
Più diritti, più salute per tutti, meno sprechi Il diritto alla salute, nei fatti, non di rado nel nostro Paese è negato anche ai bambini. È il caso del pediatra di base. «Per legge tutti i minori stranieri, anche se irregolari, hanno diritto all’iscrizione al servizio sanitario – spiega Marta Carraro – ma ad esempio la Regione Veneto fino a un po’ di tempo fa non offriva l’assistenza pediatrica a questi bambini. La cosa è finita in tribunale e la Regione è stata condannata». Ora cominciano ad aprire ai minori stranieri varie unità sanitarie locali come a Treviso, San Donà, Venezia, Mestre. Ma spesso è un servizio del tutto insufficiente. «A Vicenza c’è un ambulatorio che apre ai minori stranieri: ma per un’ora, ogni terzo giovedì del mese». E c’è stato il caso dei bambini ucraini che avevano l’apparecchio ortodontico, ma hanno interrotto la cura. I dentisti di Emergency se ne sono fatti carico. Assicurare a tutti, regolari e non, l’assistenza sanitaria è un vantaggio per la salute di tutti e per le casse dello Stato, spiega Marta Carraro: «Escludere le persone dalla sanità è miope. I pronto soccorso sono comunque tenuti ad accettare tutti, ma si intasa il sistema con conseguenze per tutti. E costa di più: se un paziente è iperteso, basta un controllo l’anno e una terapia farmacologica. Se lo escludi dal servizio sanitario, nessuno gli misurerà la pressione, un giorno magari avrà un infarto, serviranno interventi urgenti, ricoveri, invalidità. Lui si rovina la vita, e la sanità si deve comunque far carico di costi altissimi». Poi ci sono malattie trasmissibili come la sifilide: «Ci sono bulgare che si prostituiscono e non sanno nulla dei rischi. Se curate subito, loro guariscono e nessuno si contagia». È quello che dice l’articolo 32: «La salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività». Perché stare meglio tutti non solo è giusto, ma anche conveniente.In 10 anni l'ambulatorio di Marghera ha offerto 97.180 prestazioni - Emergency