Attualità

CASO ENGLARO. Eluana: «Deglutisce, servono nuovi esami»

martedì 23 dicembre 2008
Numerose le reazioni dopo la rivelazione del neurologo Giuliano Dolce, che in un intervento su Avvenire ha spiegato come Eluana potrebbe essere nutrita naturalmente. Secondo Dolce, che l'ha visitata quasi un anno fa, la giovane donna in stato vegetativo da 16 anni conserverebbe il  riflesso della deglutizione. In sostanza, secondo Dolce la sentenza del tribunale di Milano «autorizza la sospensione delle terapie compresa la idratazione e la nutrizione artificiale e non certo quella naturale».I giuristi Gambino e Sandulli: «Ribaltata la sentenza della Corte D'Appello di Milano». Non è solo una questione di forma, ma di sostanza. Così concludono i giuristi a proposito del particolare reso noto dal neurologo Giuliano Dolce, cioè la capacità di Eluana Englaro di deglutire. E ribadiscono come anche le procedure giuridiche seguite lascino più di una perplessità. «Certamente se fosse possibile alimentarla, non ci sarebbero più gli stessi presupposti che hanno giustificato il decreto» sottolinea Piero Sandulli, docente di Diritto processuale civile all’Università di Teramo e all’Università «La Sapienza» di Roma. «Anche se io mantengo le mie perplessità sia sulla procedura seguita, sia sulla possibilità di rifiutare l’alimentazione attraverso sondino». In ogni caso, se esiste la possibilità di nutrire Eluana Englaro per via naturale, osserva il professor Sandulli, «il tentativo di alimentarla andrebbe esperito. Del resto anche il neonato viene nutrito con alimenti liquidi, e chi ha avuto figli sa che ci si può impiegare anche molto tempo». Altrettanto dubbioso è Alberto Gambino, docente di Diritto privato all’Università Europea di Roma: «Effettivamente, se è possibile offrire sostegno vitale a Eluana Englaro attraverso un gesto che non è sicuramente una terapia – osserva – cambiano i presupposti su cui si regge il decreto». Le informazioni relative alle condizioni di Eluana sono state sempre piuttosto carenti: «La vulgata mediatica – continua Gambino – sembrerebbe ridurle a particolare irrilevante. Dalla procedura del decreto sembra emergere che staccato il sondino nasogastrico che rende possibile l’alimentazione, la donna sia destinata alla cessazione delle funzioni vitali. Il decreto neanche prevede che sia possibile alimentarla diversamente». Ma se questa è una condizione praticabile (seppure lentamente e con difficoltà) «dal punto di vista giuridico si spostano molto le cose: se l’alimentazione non avviene più attraverso il sondino, lo scenario è diverso. Si tratterebbe di sostenerla attraverso un gesto che non è sicuramente una terapia». Il neurologo Defanti: «Cose note». «Il professor Dolce, che sta cercando ogni appiglio possibile, mette in evidenza una cosa che è nota, ovvero che esiste qualche automatismo di deglutizione in molti soggetti in stato vegetativo, fra cui Eluana. È un fatto ordinario, e non è tale da permettere un'alimentazione completa per bocca». Lo ha dichiarato Carlo Alberto Defanti, il neurologo che da anni segue Eluana Englaro. Santolini (Udc): «Cassazione sconfessata». Il fatto che Eluana Englaro «deglutisca ancora sconfessa quanto stabilito dalla Cassazione e dalla Corte d'Appello. Alla ripresa dei lavori parlamentari presenterò insieme ad altri colleghi un'interpellanza urgente». Lo annuncia la deputata dell'Udc Luisa Capitanio Santolini. «Chiederemo al ministro del Welfare, al quale va riconosciuto il coraggio e il merito di aver emanato l'atto di indirizzo per tutelare una vita umana dalle conseguenze di un gesto irreparabile - afferma Santolini in una nota - di andare a fondo su tutti i possibili dettagli giuridici e tecnico-scientifici della vicenda». Farina (Pdl): «Cambia tutto». «La notizia data oggi da Avvenire sulle vere condizioni di Eluana Englaro cambia tutto, non tanto sulle diverse idee in campo a riguardo di eutanasia e testamento biologico,quanto sulla applicabilità di sentenze basate non sulla realtà ma su interessi ideologici». Lo afferma l'esponente del Pdl Renato Farina,riferendosi all'intervento sul quotidiano del neurologo Giuliano Dolce, secondo il quale Eluana è in grado di deglutire e potrebbe quindi essere nutrita per via naturale. ½La scoperta di Avvenire -prosegue Farina- mette sotto accusa la superficialità di giudici che si sono pronunciati sulla vita e sulla morte di Eluana senza verificare adeguatamente le condizioni del principale oggetto della loro decisione, che non era una volontà vero o presunta, un principio giuridico contro un altro, ma una persona che respira e oggi, secondo la testimonianza di un medico specialista, deglutisce. Dunque può essere nutrita con un cucchiaino».Scienza & Vita: «Ora nuove indagini sulla sua condizione». «Se davvero Eluana deglutisce ed èancora possibile che possa essere imboccata e nutrita, non riusciamo a capire perché i giudici non abbiano valutato accuratamente questa circostanza". Così l'Associazione Scienza & Vita commenta la presa di posizione del neurologo Giuliano Dolce. «In sostanza ci chiediamo - prosegue Scienza & Vita - se questa circostanza non sia tale da dover indurre a un ulteriore ripensamento sul destino di Eluana, già segnato da un provvedimento della Corte d'Appello. Ed ancora: è stata fatta davvero ogni valutazione medica o è rimasta qualche zona d'ombra? Sono stati effettuati tutti, ribadiamo tutti, gli accertamenti clinici anche e soprattutto in riferimento alla valutazione della capacità di deglutire?». «A queste domande - osserva l'associazione - ci piacerebbe trovare risposte adeguate e non ideologiche, foss'anche fondate su una sentenza passata in giudicato. Anche ai condannati a morte - laddove purtroppo esiste la pena capitale - è concessa la possibilità di una sospensione o revisione della condanna quando emergano fatti nuovi sulle circostanze che hanno spinto i giudici a emettere la sentenza più grave e terribile che un uomo possa subire. Non pensiamo di chiedere troppo, dinanzi al valore straordinario che la vita di ciascun cittadino ha, sia agli occhi dei costituenti di ieri sia dei legislatori di oggi».