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Elezioni. Senato, a Monza Galliani prende il seggio che era di Berlusconi

Roberta d'Angelo lunedì 23 ottobre 2023

Tra conferme, novità e astensione, si chiude la tornata elettorale che ha visto protagonisti Trentino, Alto Adige, il collegio senatoriale di Monza-Brianza, dove Adriano Galliani è stato eletto alle suppletive, e andrà a sostituire il suo grande amico scomparso, Silvio Berlusconi, e la città di Foggia dove il centrosinistra elegge il nuovo sindaco presentandosi con il campo largo. La destra di governo esce rafforzata, mentre crollano Svp e Lega.

In Alto Adige il Carroccio passa dall’11,1 per cento al 3, perde i consiglieri eletti nel 2018 e piazza solo Christian Bianchi, che però proviene da una lista civica. Sconfitta sonora anche per la Suedtiroler Volkspartei, che pure resta il primo partito con il 34,5 per cento, ma con il peggior risultato di sempre. Il segretario della stella alpina Philipp Achammer sottolinea la difficoltà a formare un governo con dodici partiti in Consiglio provinciale: «Sarà molto difficile», ammette. Il presidente uscente Arno Kompatscher potrebbe governare con Fdi (che sale dall’1,7 al 6 per cento), spostando l’asse decisamente dall’area progressista a destra. Secondo in termini di preferenze, nella Svp, Hubert Messner, fratello di Reinhold, fondatore e poi primario del reparto di Neonatologia all’ospedale di Bolzano diventato negli anni uno dei migliori d’Europa. In consiglio anche la lista dell'ex comandante degli Schützen, Jürgen Wirth Anderlan, che con slogan no vax e anti-migranti conquista due seggi (5,9 per cento).

Grande la delusione dei 5 stelle, che restano fuori, non avendo neanche un seggio, ma anche di Forza Italia, ferma allo 0,6 per cento.

In Trentino il centrodestra, con il 51,82 per cento, si conferma alla guida con il presidente uscente, il leghista Maurizio Fugatti. Il suo avversario Francesco Valduga, sostenuto da una coalizione composta da Pd, Campobase, Alleanza Verdi e Sinistra, Casa Autonomia.eu, Azione, Italia Viva e Fascegn, si ferma al 37,5. Il Pd è tuttavia il primo partito del Trentino con il 16,64 per cento (2 seggi in più rispetto ai 5 del 2018), seguito da Lega-Fugatti presidente 13,05 e Fdi con il 12,35. Alleanza Verdi e Sinistra arriva al 3,25, Forza Italia al 2,02, il Movimento 5 stelle all’1,95, Azione all’ 1,42, Italia Viva all’1,46.

Grande la soddisfazione della Lega, che con Matteo Salvini considera quella di Fugatti la «vittoria del buon governo». Festeggia da Palazzo Chigi anche la premier Giorgia Meloni, che nella Regione mette a segno la conferma. «Il centrodestra unito porta a casa un altro grande risultato - scrive su X -. Complimenti a Maurizio Fugatti, rieletto presidente della Provincia autonoma di Trento e buon lavoro a lui e a tutta la squadra».

A Monza, sia pure con un’affluenza che si ferma appena al 19,23 per cento, Adriano Galliani ha gioco facile per conquistare il seggio che fu del Cavaliere, suo «amico fraterno». L’Ad del Monza calcio supera lo sfidante di centrosinistra Marco Cappato con un 51,46 per cento di consensi, contro il 39,53 del suo avversario, che si congratula e si assume «pienamente la responsabilità della sconfitta». Sul caso della candidatura dell’esponente radicale, nel Pd permane più di un malumore nell’area riformista. E di certo si parlerà ancora della scelta di optare per una candidatura considerata da molti divisiva e sulla quale la stessa segretaria Elly Schlein non ha voluto mettere cappello. Non a caso la leader dem (come anche il leader di Azione Carlo Calenda) non si è mai fatta vedere in campagna elettorale.

In casa del vincitore, invece, come prevedibile, il nome di Berlusconi risuona per tutta la giornata. Ne parla lo stesso Galliani, che ringrazia la premier Meloni «che mi è stata vicina, i due vicepremier che sono arrivati, Salvini e Tajani, Lupi, tutto il centrodestra». E la famiglia Berlusconi, Marta Fascina inclusa. Ma soprattutto il suo pensiero va al fondatore di Fi. «Ho visto risultati fantastici, certo avrei preferito che questo seggio rimanesse al mio maestro di vita, alla mia guida, al mio tutto, che era Silvio Berlusconi», commenta commosso.

In un quadro fosco, una luce per il centrosinistra si vede a Foggia, al voto per rinnovare il primo cittadino. La spunta al primo turno Maria Aida Episcopo, sostenuta da un campo larghissimo di 10 liste, compresi Pd, M5s e Azione. Una «grande gioia» per la segretaria dem Elly Schlein, che continua a lavorare per un’alleanza larga con i partiti all’opposizione dell’attuale maggioranza di governo: «Uniti si vince», dice, telefonando a Episcopo. Incassa il risultato anche il leader pentastellato Giuseppe Conte: «Il nostro trionfo - sostiene - è un sonoro schiaffo dei cittadini alle infiltrazioni mafiose che hanno portato allo scioglimento del Comune, prima amministrato dal centrodestra».