I risultati. Al centrosinistra Milano, Bologna, Napoli. A Roma avanti Michetti
Chiusi alle 15 i seggi per le consultazioni elettorali svolte tra ieri e oggi: si è votato per il rinnovo di 1.192 amministrazioni comunali, per le suppletive della Camera (XII circoscrizione Toscana, collegio uninominale 12 - Siena e nella circoscrizione XV Lazio 1, collegio uninominale 11 - Roma - Quartiere Primavalle) e per le regionali in Calabria; 12.147.040 gli elettori chiamati alle urne, distribuiti in 14.505 sezioni.
Alle 15 sono iniziate le operazioni di scrutinio e l'accertamento del numero dei votanti definitivi per ciascuna consultazione,procedendo nell'ordine, nei comuni interessati, prima allo scrutinio per le suppletive della Camera e successivamente, senza interruzione, allo scrutinio per le amministrative. Per la Calabria precedenza alle regionali, lo scrutinio per le amministrative è rimandato a domani alle 9.
In quanto all'affluenza, a livello nazionale, i dati del ministero dell'Interno, riportano un 54,69%. Nel 2016, quando le urne sono state aperte un solo giorno, era stato del 61,52%. Questa tornata amministrativa ha coinvolto 1.153 municipi, tra quelli monitorati dal Ministero dell'Interno, e la percentuale dei votanti non tiene conto delle comunali in Friuli Venezia Giulia.
Di sicuro sarà ricordato è che nelle grandi città si è registrata l'affluenza peggiore di sempre per il primo turno delle elezioni amministrative. Un campanello dall'allarme per la politica, che ormai non sembra più capace di coinvolgere i cittadini nemmeno a livello amministrativo locale.
Per non parlare di Siena dove è stata più che dimezzata l'affluenza nel collegio uninominale per le suppletive per la Camera: l'asticella si ferma al 35,93%, rispetto al 78,51% delle politiche del marzo 2018. Il dato diffuso dal Viminale alla chiusura dei seggi delle 15 è di 71.868 sui 200.038 aventi diritto al voto.
E, sempre per le suppletive per la Camera, a Roma, collegio uninominale Primavalle, ha votato solo il 44,16% degli aventi diritto.
Roma
Alle comunali a Roma il candidato Enrico Michetti (centrodestra) raggiunge il 30,1%, seguito da Roberto Gualtieri al 27%, Carlo Calenda al 19,81%. Virginia Raggi, sindaca uscente, si piazza solo al quarto posto al 19,09%. Michetti e Gualtieri si sfideranno quindi al ballottaggio. A questo punto si tratta di vedere quali sono i margini di trattativa per un'intesa tra Gualtieri, Raggi e Calenda. Più difficile appare un accordo tra i due esclusi e il candidato di centrodestra MIchetti.
Un dato certo, invece, è quello del crollo dell'affluenza ai seggi nella capitale per il primo turno delle amministrative a Roma: solo il 48,83%. Cinque anni fa l'affluenza era stata del 57,03%.
Milano
Il candidato del centrosinistra e sindaco uscente di Milano, Giuseppe Sala, ha ottenuto la riconferma al primo turno con il 57,7% dei voti. Luca Bernardo, candidato del centrodestra, è rimasto al 32%. Seguono
Gianluigi Paragone (2.99), Layla Pavone M5s (2,7).
In quanto alla coalizione di centrosinistra lo scrutinio parziale dà il Pd è al 33,86%, la Lista Sala al 9,15%, Europa Verde al 5,11%, Riformisti al 4,1%, Milano Unita all'1,7%. Per il centrodestra la Lega, nella città di Salvini, è al 10,74% di poco sopra a Fratelli d'Italia al 9,76, Forza Italia al 7,08. La lista di Bernardo al 3,13.
"Il centrosinistra - ha fatto notare Sala, sindaco riconfermato - non è mai arrivato a vincere al primo turno a
Milano dal 1993, cioè da quando c'è l'elezione diretta del sindaco".
Un dato che farà molto discutere è quello del crollo dell'affluenza nel capoluogo lombardo, una città abituata a numeri molto alti di elettori alle urne. Questa volta però solo il 47% degli aventi diritto si è presentato ai seggi. La volta scorsa si è toccato il 54,7%, mentre ai tempi dello scontro tra il sindaco uscente Moratti e lo sfidante, poi vincitore, Pisapia si raggiunse il 67%. Nulla in confronto con l'82,29% dei votanti per la sfida Albertini-Antoniazzi: 82,29%. Può avere inciso la designazione, molto tarda e contrastata (poi considerata debole) del candidato di centrodestra.
Napoli
Anche a Napoli il candidato Gaetano Manfredi (centrosinistra e M5s) passa al primo turno con il 62,88% delle preferenze, seguito da Catello Maresca (centrodestra) con il 21,88%. Seguono Antonio Bassolino (8,20%) e Alessandra Clemente (5,58%).
Così come in altre grandi città italiane, anche a Napoli le comunali fanno segnare l'affluenza peggiore di sempre per il primo turno delle elezioni amministrative. Alle urne sono andati il 47,19% degli aventi diritto; cinque anni fa, al primo turno aveva partecipato il 54,12% degli elettori. Nel 2011, sempre al primo turno, l'affluenza era stata del 60,33%. Nel 2006, alle urne andò il 66,64% dei napoletani.
Bologna
Niente ballottaggio anche a Bologna, dove il candidato Matteo Lepore (centrosinistra, sostenuto anche dal M5s) raggiunge il 61,9%, seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con il 29,64%.
Per la prima volta dal dopoguerra, però, un sindaco di Bologna viene eletto da poco più del 50% dell'elettorato. Il dato di affluenza al 51,16% segna infatti il dato più basso della storia delle elezioni comunali di Bologna. Cinque anni fa, nelle elezioni che confermarono Virginio Merola, votò il 59,66% degli aventi diritto al primo turno e il 53,17% al ballottaggio. Rispetto alle altre città Bologna ha votato in due giorni festivi, visto che oggi si celebra la festa patronale di San Petronio.
Torino
Si va al ballottaggio invece a Torino il candidato sindaco Stefano Lo Russo (centrosinistra) ha ottenuto il 43,86% delle preferenze, seguito da Paolo Damilano (centrodestra) con il 38,90%. Valentina Sganga, M5s, si è fermata a un modesto 9,01%
L'affluenza finale dei votanti a Torino è rimasta abbondantemente sotto il 50%: nei 919 seggi si sono presentati 331.488 elettori, pari al 48,06% dei 689.684 aventi diritto, il peggior risultato della storia nel capoluogo piemontese. Solo nel 2016 la percentuale degli elettori alle urne è rimasta sotto il 60%: al primo turno 57,18%, al ballottaggio 54,41%. Dieci anni fa a Torino l'affluenza finale è stata 64,73%, vent'anni fa 82,56%. Il dato più alto nel 1970, con il voto del 93,1% degli aventi diritto.
Il dato finale ha confermato la tendenza di ieri, con le periferie che confermano un tasso maggiore di astensione. Sopra il 50% solo la circoscrizione 1 (centro-Crocetta), dove si è registrato il dato più alto (51,43%), la 4 (San Donato-Campidoglio-Parella), e la 8 (la zona collinare di Cavoretto, Borgo Po, San Salvario, Lingotto, Nizza Millefonti, Filadelfia), entrambe al 50,70%.
I dati più bassi si registrano, infatti, alla 5 e alla 6, le due circoscrizioni che 5 anni fa avevano premiato l'attuale amministrazione M5s e sulle quali anche stavolta si potrebbe giocare il risultato finale. Barriera Di Milano - Regio Parco - Barca - Bertolla - Falchera - Rebaudengo - Villaretto si fermano infatti al 42,9% mentre Borgo Vittoria - Madonna Di Campagna - Lucento - Vallette al 43,4%.
Trieste
Trieste è in controtendenza rispetto agli altri capoluoghi di regione dovi si è andati alle urne. Qui il centrodestra, con Roberto Dipiazza ha ottenuto il risultato migliore, raggiungendo il 46,92% seguito a distanza da Francesco Russo (centrosinistra) con il 31,65%. Si va quindi al ballottaggio con il candidato di centrodestra favorito.
Anche qui comunque si registra un'affluenza alle urne in netto calo, pari al 46,28%. Alle elezioni comunali del 2016 l'affluenza era stata pari al 53,45%.
Gli altri comuni capoluogo di provincia
Oltre che a Milano in Lombardia si è votato anche nel capoluogo di provincia Varese dove ci sia avvia al ballottaggio con Davide Galimberti (centrosinistra) in vantaggio su Matteo Luigi Bianchi (centrodestra).
In Emilia Romagna va verso la vittoria a Rimini al primo turno Jamil Sadegholvaad, candiato del centrosinistra con oltre il 50%, mentre Enzo Ceccarelli, centrodestra, viagga intorno al 33%, e Gloria Lisi, M5s, al 9%. E anche a Ravenna è avanti il centrosinistra con Michele De Pascale intorno al 60% seguito da Filippo Donati, centrodestra, al 22%.
In Friuli-Venezia Giulia il comune di Pordenone sceglie il centrodestra con Alessandro Ciriani, che raccoglie quasi il 65% dei voti, con Govanni Zanolin, centrosinistra, al 30%.
In Campania sono andati alle urne oltre a Napoli tre comuni capoluogo di provincia, Benevento, Salerno e Caserta. A Benevento è in testa Clemente Mario Mastella, con la sua lista civica, seguito da Luigi Diego Perifano che potrebbero sfidarsi nel ballottaggio. A Salerno è in vantaggio Vincenzo Napoli (centrosinistra) davanti a Michele Sarno, centrodestra, seguito a ruota da Elisabetta Barone, M5s.
In Lazio a Latina risulta avanti il candidato di centrodestra, Vincenzo Zaccheo, seguito da Damiano Coletta (centrosinistra) e si profila in ballottaggio.
In Toscana il centrodestra a Grosseto si aggiudica sindaco al primo turno con Antonfrancesco Vivarelli Colonna con circa il 55% delle preferenze. Leonardo Culicchi, centrosinistra, sembra fermarsi al 31%.
In Liguria nella sfida per Savona conduce il centrosinistra con Marco Russo, seguito da Angelo Schirru, centrodestra. Anceh qui si va verso il ballottaggio.
In Piemonte Novara conferma al primo turno il sindaco uscente Alessandro Canelli, centrodestra, che potrebbe arrivare al 70% delle preferenze. Il centrosinistra, con Nicola Fonzo, raccoglie solo il 20% delle preferenze. Molto più giù Mario Iacopino del M5s.
In Puglia si è votato a Foggia.
In Calabria, oltre che per la Regione, si è votato anche in diversi comuni tra i quali Cosenza.
Inoltre in Umbria. Vanno verso il ballottaggio tutti i tre Comuni umbri (non capoluoghi in questo caso) dove si vota con il doppio turno, Città di Castello ed Assisi, tra le poche grandi città umbre a essere guidate dal centrosinistra, ma anche Spoleto. Anche lo spoglio è ancora nelle fasi iniziali. Ad Assisi, con lo spoglio a circa un terzo, la sindaca uscente Stefania Proietti (centrosinistra) con circa il 48% è avanti a Marco Cosimetti (centrodestra), appena sopra il 45%. A Città di Castello con un terzo delle sezioni Luca Secondi (centrosinistra) è avanti con un 35%. Chi insegue, per l'ormai certo ballottaggio, sono Andrea Lignani Marchesani (FdI e FI), Luciana Bassini (civici e M5S), Roberto Marinelli (Lega) tutti con percentuali oscillanti intorno al 20%. A Spoleto il quadro che emerge è quello di uno scontro all'ultimo voto tra Andrea Sisti (Pd e M5s) e Sergio Grifoni (Fratelli d'Italia) per vedere chi alla fine sarà davanti ma con il ballottaggio ormai certo.