Scuola. Educazione alla cittadinanza, la sfida lanciata dai Comuni
Uno dei gazebo organizzati per la raccolta firme dall’Anci
Un’ora alla settimana di “educazione alla cittadinanza” nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Esiste l’esigenza di introdurre una nuova materia curricolare per combattere ed impedire in futuro azioni sconsiderate a dispregio del patrimonio pubblico, come imbrattare i muri o sporcare le strade, ma anche per far conoscere alle giovani generazioni i diritti e i doveri del cittadino alla luce delle norme vigenti e della Costituzione repubblicana.
La proposta di legge, di iniziativa popolare, sollecitata all’inizio dell’anno dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, arriva dall’Anci (Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) che ha avviato una campagna di promozione finalizzata alla raccolta di firme anche attraverso banchetti e gazebo allestiti, in date stabilite di volta in volta dalle amministrazioni locali, nelle piazze delle città, grandi e piccole, che decidono di aderire. Ai cittadini sarà distribuito materiale informativo sul testo del progetto di legge che una delegazione di amministratori locali ha depositato in Corte di Cassazione lo scorso 14 giugno, come previsto dall’articolo 71 della Carta costituzionale. Per raggiungere le 50mila firme necessarie a trasmettere il testo al Parlamento, chiamato a discuterlo ed eventualmente approvarlo, c’è tempo fino al 5 gennaio. L’obiettivo della proposta legislativa (33 ore l’anno di lezione in ogni scuola, con docenti appositamente preparati) è formare una coscienza civica che conduca a una maggiore consapevolezza, e al rispetto del bene comune puntando sull’educazione dei giovani alla legalità, all’ambiente, all’alimentazione e al digitale.
Per approfondire le tematiche legate al rapporto tra “Cittadinanza e Costituzione”, oggi a Firenze si svolge la seconda giornata di un seminario nazionale organizzato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) con esperti del settore, tra cui circa 150 insegnanti e presidi del primo ciclo. Presente lo stesso ministro Marco Bussetti. Tra gli argomenti in discussione (si tratta di convegni che si terranno nella sala conferenze del Grand Hotel Mediterraneo, sul Lungarno del Tempio), la scuola e la solidarietà sociale con un confronto tra percorsi ed esperienze didattiche e di servizio alla comunità già avviate nel territorio nazionale. A conclusione del seminario, un incontro su “Cittadinanza e diversità” nel quale si affronteranno le questioni relative alla conoscenza, al rispetto e alla valorizzazione delle diversità nel loro contributo alla costruzione della convivenza a scuola e nel contesto sociale. Perché il tema dell’inclusione non può essere trascurato, anzi diventa oggi essenziale.
«Sì» al progetto. Cosa bisogna fare
Servono 50mila firme entro il 5 gennaio 2019 e tutti possono contribuire al conseguimento dell’obiettivo della proposta di legge. Come?
1. Andando a firmare presso il municipio di residenza o recandosi ai banchetti allestiti dai Comuni.
2. I moduli dove apporre la firma sono disponibili presso gli Urp (Uffici per le relazioni con il pubblico), gli uffici elettorali o le segreterie generali dei Comuni. Bisogna presentarsi al funzionario addetto con un documento d’identità.
3. Si possono anche inviare all’indirizzo educazionecivica@anci.it, foto e testimonianze video che sostengano le ragioni dell’iniziativa della quale si discute già in associazioni, sindacati, partiti, scuole e gruppi di volontariato.