Covid. Un successo il vax day nella tendopoli di San Ferdinando, 172 adesioni su 208
È andato benissimo il primo vax day nella tendopoli di San Ferdinando. Ben 172 immigrati che vivono nell’insediamento, simbolo di degrado e emarginazione, hanno infatti aderito e si sono vaccinati. “Oltre ogni nostra aspettativa”, è il commento di chi si è speso per questo risultato, in testa il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani. Un lavoro di squadra frutto della collaborazione tra istituzioni e associazioni, in particolare la Caritas diocesana di Oppido-Palmi, la Cgil della Piana di Gioia Tauro, Emergency. Prossimi appuntamenti il 18 e il 31 agosto per la seconda dose del vaccino Pfizer e per chi vorrà ulteriormente aderire. Attualmente la tendopoli ospita 208 persone e quindi l’adesione è stata davvero molto alta. Il 6 luglio era stata fatta una ricognizione nella tendopoli e raccolte 112 adesioni. Al vax day si sono presentati in 172, oltre il 50% in più. Ora, ci spiegano, si vedrà come raggiungere gli immigrati che vivono sparsi nelle campagne della Piana di Gioia Tauro in catapecchie isolate o piccoli agglomerati di casette diroccate e baracche. Come contrada Russo di Taurianova o la “collina” di Rizziconi. E in questo sarà fondamentale il ruolo di informazione e mediazione delle associazioni, così come lo è già stato per la tendopoli.
Col vax day gli immigrati danno anche il buon esempio agli italiani, superando dubbi e paure, dando fiducia alle istituzioni, che hanno lavorato in sinergia, Prefettura, Questura, Azienda sanitaria provinciale, sotto l’attenzione da Roma del Dipartimento per l’immigrazione del ministero dell’Interno. Un lavoro importante, si sottolinea, per la salute dei lavoratori immigrati ma anche per la sicurezza del territorio, e per ripristinare un rapporto di fiducia. Ricordiamo che ad ottobre, dopo la scoperta di alcuni casi positivi, erano state dichiarate “zona rossa” sia la tendopoli che il campo container di contrada Testa dell’acqua di Rosarno. C’erano stati momenti di tensione, perché parte degli immigrati si rifiutava di fare i tamponi, temendo non poter poi lavorare. Con pazienza, informazione e mediazione si è riusciti a superare le incomprensioni. E l’importante è stato che gli immigrati abbiano scelto da soli di venire a vaccinarsi, senza alcuna costrizione, credendo nello Stato. E questo è servito anche per la loro identificazione. “Abbiamo dato un volto e uno status sanitario a chi non li aveva”, è il commento soddisfatto.
Ed è anche quello di Celeste Logiacco, segretario generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro. “Abbiamo chiesto e ottenuto che avesse accesso alla vaccinazione anche chi è senza permesso di soggiorno o in via di regolarizzazione e quindi non ha la tessera sanitaria. E’ una questione di giustizia. Partendo dai più fragili”. Anche lei sottolinea come “una lunga mediazione ha dato ottimi risultati, grazie alla sinergia con la prefettura e le forze dell’ordine”. Ora, aggiunge, “con attività di sindacato di strada stiamo raggiungendo anche i lavoratori che vivono fuori dalla tendopoli. Ma ai nostri sportelli stanno venendo anche non lavoratori, soprattutto donne, a chiedere come vaccinarsi”. E si guarda oltre, per non farsi trovare impreparati all’autunno quando arriveranno in migliaia per la raccolta degli agrumi. “Il covid ha frenato il progetto di superamento della tendopoli che è in condizioni di degrado. Bisogna dare risposta diverse per farli uscire dall’emarginazione e dall’isolamento. Partendo dalla riuscita delle vaccinazioni, stiamo lavorando con la Caritas e altre organizzazioni per il bene comune cercando di non escludere nessuno”.