Attualità

Migranti. Con la pagella in tasca: nuovo "corridoio umanitario" per piccoli rifugiati

venerdì 27 agosto 2021

Un bimbo migrante con la sua mamma

Una “pagella in tasca”, per permettere ai ragazzi rifugiati di arrivare in Italia e poter proseguire gli studi. Il progetto, promosso da Intersos e Unhcr, partirà a settembre, quando giungeranno i primi cinque minori non accompagnati che saranno ospitati da famiglie affidatarie di Torino.

L’ingresso dei giovani migranti verrà consentito attraverso un visto per motivi di studio e riguarderà, in tutto, 35 rifugiati in Niger tra i 15 e i 17 anni.

La “pagella” sarà un canale di accesso in Italia regolare e sicuro: i minori potranno così continuare a studiare senza rischiare la vita affidandosi ai trafficanti di persone per affrontare il viaggio nel Mediterraneo.

Il progetto, riconosciuto dai ministeri dell’Interno, degli Esteri e del Lavoro, e dal Comune di Torino, coinvolge famiglie e organizzazioni del privato sociale nell’accoglienza e nella promozione dei percorsi di inclusione dei minori: c’è, quindi, una forte partecipazione della società civile accanto alla presa in carico istituzionale.

«Con questo progetto lavoriamo a due obiettivi: aumentare le opportunità di accesso all’educazione per i ragazzi e le ragazze rifugiate e ampliare i canali di accesso sicuri per chiedere asilo» ha detto Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per Italia, Santa Sede e San Marino. «È importante creare le condizioni per accogliere in modo sicuro e pianificato i giovani rifugiati offrendo loro la possibilità di studiare in Italia e, allo stesso tempo, sottraendoli ai rischi connessi a viaggi tanto disperati quanto pericolosi».

Il progetto è stato realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare - Fondi 8 per mille Chiesa cattolica”, della Fondazione Migrantes, di Acri e Fondazione Compagnia San Paolo.

L'iniziativa ricorda anche la storia tragica del ragazzino proveniente dal Mali morto annegato e ritrovato con la pagella cucita nella giacca: era il suo passaporto per l'Europa, perché aveva bei voti, ma purtroppo l'Europa non l'ha mai raggiunta. QUI LA STORIA