La ricerca. "Il 70 per cento degli elettori vuole che Draghi rimanga premier"
«Gli elettori italiani, in un ruolo o nell’altro, vorrebbero che Mario Draghi restasse saldamente al timone del Paese». Il 70% degli intervistati lo vorrebbe ancora a Palazzo Chigi, mentre il 12% preferirebbe la sua elezione a presidente della Repubblica. Solo il 18% vorrebbe che non rivestisse nessuno dei due incarichi. Dunque oltre l’80% vorrebbe un suo ruolo guida.
È «il risultato forse più evidente» dalla ricerca ’Il fattore Draghi e la politica italiana. Il pensiero degli elettori', realizzata su un campione rappresentativo di 1.000 persone per l’Associazione LibertàEguale da un gruppo di lavoro di Sociometrica e Format Research diretto da Antonio Preiti (Sociometrica), Pierluigi Ascani e Gaia Petrucci (Format Research). La ricerca è stata presentata ieri alla Camera con gli interventi di Enrico Morando, Debora Serracchiani, Luigi Marattin, Carlo Calenda, Marco Bentivogli e Stefano Ceccanti. L’indagine, di tipo demoscopico, parte dalla centralità della figura di Draghi e dall’azione politica del governo in particolare sull’azione contro la pandemia, il Pnrr la questione, molto polarizzante, del Green pass, ma non si focalizza sulla valutazione del confronto politico.
Emergono, comunque, dati da cui, sta scritto nel rapporto, «si rimane abbastanza sorpresi». Il gradimento per Draghi è, infatti, trasversale agli elettori delle forze politiche di maggioranza. Agli intervistati è stata chiesta un’indicazione del partito che voterebbero adesso se si tenessero le elezioni politiche. E tutti so- no nella media generale. Solo gli elettori di Fratelli d’Italia sono qualche punto sotto. Il massimo consenso per la permanenza di Draghi alla Presidenza del Consiglio arriva dagli elettori di Azione, con l’88%.
Mentre nelle preferenze verso la sua eventuale elezione alla presidenza della Repubblica i consensi minori si registrano tra gli elettori di Forza Italia (9%), del M5s (11%) e di Azione (12%). Sui primi potrebbe pesare «l’opzione dell’elezione di Berlusconi». Inoltre «il massimo del consenso per Draghi al Colle arriva dai giovani (1824 anni)». Il 57% degli italiani è contento dell’operato del governo, contro il 43% di scontenti. Il report sottolinea che «quanti dicono di essere to- talmente soddisfatti» sono gli elettori di Azione (40%), seguiti da Fi (31%) e Pd (22%). Fra chi esprime un giudizio nettamente negativo, invece, al primo posto non ci sono né gli elettori di Fdi, né della Lega (al secondo posto), bensì quelli più a sinistra (Articolo 1 e Sinistra italiana) dove i totalmente contrari arrivano al 44%. Per quanto riguarda la percezione politica di Draghi gli elettorati di Pd, Fi e Azione sono quelli che tendono maggiormente a vederlo come 'proprio', mentre la ricerca segnala «la minima 'auto-appropriazione' di Draghi fra gli elettori del M5s», solo l’1% ritiene che il premier «possa in qualche modo essere avvicinato» al Movimento.
L’analisi guarda anche al giudizio sul 'carattere' di Draghi. Gli elettori di Fdi ne apprezzano «il senso di indipendenza », mentre «l’autorevolezza » viene rilevata soprattutto da Pd e Forza Italia, «che su Draghi sembrano avere visioni molto prossime e convergenti». Gli elettori della Lega ne valutano lo «stile riservato», mentre quelli di Azione apprezzano la «capacità decisionale». Infine, «gran parte delle accuse di 'autocrazia', eccesso di assertività e 'arroganza' » provengono dai contrari al Green pass.