La cocaina va sempre alla grande, si riaffaccia l’eroina e la cannabis perde un po’ di fascino, ma adesso la paura è legata alle poliassunzioni. Proprio la
neve infatti è il più popolare "stimolante" nel Vecchio continente, con l’Italia che si mantiene tra i Paesi a maggiore consumo: circa 13 milioni di europei tra 15 e 64 anni hanno provato la cocaina nella loro vita: tra loro 7 milioni e mezzo sono giovani tra 15 e i 34 anni, 3 milioni dei quali l’hanno usata nell’ultimo anno. Questi sono solo alcuni dei dati offerti dalla Relazione 2009 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa, realizzata dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), presentato ieri in contemporanea a Bruxelles e a Roma.
Sempre più cocaina fra i giovani. Così nei Paesi a più elevata prevalenza (Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia e Regno Unito), le cifre indicano che nell’ultimo anno l’uso di cocaina tra i giovani si è attestato fra il 3,1% e il 5,5%. Tra chi entra poi per la prima volta in terapia per la disintossicazione, il 22% ha indicato la cocaina come sostanza problematica primaria e nel 2007 sono stati segnalati circa 500 decessi associati all’uso della cocaina.
Eroina non più in calo. Un’altra questione preoccupante è il consumo di eroina non più in calo. Non c’è motivo di pensare ad un ritorno alla diffusione «epidemica dell’uso, tipica degli anni ’80 e ’90», però «i problemi sociali e di salute legati a questa sostanza rimangono considerevoli», dice il presidente dell’Oedt, Marcel Reimen. E «qualsiasi segnale di un possibile peggioramento della situazione rispetto al consumo di questa droga è motivo di notevole preoccupazione».
Un po’ meno spinelli. Stanno invece mostrando un calo di diffusione gli spinelli tra i giovani europei. Sebbene la cannabis resti la droga illecita più comunemente usata nel Vecchio continente, continua una riduzione del consumo (in particolare fra i giovani studenti di 15-16 anni) che era già stata registrata lo scorso anno. Sono circa 74 milioni gli europei tra 14 e 64 anni che hanno provato cannabis nella loro vita. E circa 22,5 milioni quelli che ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. Sempre a proposito di cannabis, è meno incoraggiante il numero dei consumatori regolari e intensivi, visto che appare possibile come il 2,5% di tutti i giovani europei la usi quotidianamente.
L’allarme "poliassunzioni". Tuttavia l’aspetto che preoccupa maggiormente gli esperti è l’uso combinato di diverse sostanze stupefacenti – la cosiddetta "poliassunzione" – che da tempo «rappresenta uno dei nuovi trend nel consumo di droghe» ed «un serio motivo di allarme». L’uso combinato di sostanze «o causa o complica i già difficili problemi da affrontare sul fronte della lotta alla droga e della tutela della salute». Tant’è che la Relazione Oedt di quest’anno alla poliassunzione è dedicato un documento specifico.
Due o tre sostanze insieme. Fra gli studenti più giovani interpellati in 22 Paesi, il 20% ha riferito un consumo di alcool e sigarette nell’ultimo mese, il 6% di cannabis con alcool e/o sigarette, l’1% di cannabis con alcool e/o sigarette più un’altra sostanza, dall’ecstasy all’eroina. Tra i giovani adulti (15-34 anni), poi, la poliassunzione è sintomo di abitudini più radicate di consumo di sostanze e comporta rischi maggiori. I "forti" consumatori di alcol hanno probabilità da 2 a 6 volte superiore di aver fumato cannabis nell’ultimo anno rispetto ai coetanei e da 2 a 9 volte maggiore di aver usato cocaina.
I giovanissimi italiani. La situazione nel nostro Paese, guardando ai giovanissimi, è abbastanza stabile: un po’ meno cocaina ed eroina, ma grande attrazione esercitata ancora dalla cannabis. «Dal 2007 al 2008 – ha spiegato il capo Dipartimento politiche antidroga, Giovanni Serpelloni – abbiamo osservato la diminuzione del consumo di cocaina e di eroina nei ragazzi dai 15 ai 19 anni ed un trend in aumento per la cannabis». Proprio quanto a questo aumento tra giovanissimi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi, lo spiega dicendo che «solo da un anno il governo ha avviato politiche di contrasto efficaci che prima erano state abbandonate».