Le misure anti-Covid. Draghi: ne usciremo con unità e vaccinazioni
La conferenza stampa del premier Draghi
«La scuola è fondamentale per la democrazia, va tutelata e non abbandonata». L'attesa conferenza stampa del presidente del Consiglio per illustrare le nuove misure di contrasto alla diffusione del Covid-19 inizia dal tema scottante del ritorno in aula. Mario Draghi ribadisce che la «priorità del governo» è quella di tenere aperta la scuola, anche per porre un freno alle disuguaglianze che la dad ha acuito e che - continua il premier - rischiano di riflettersi sul futuro dei ragazzi.
L'anno appena iniziato, avverte Draghi, «va affrontato con realismo, fiducia, prudenza e soprattutto unità» e sarà possibile farlo con un approccio diverso grazie ai vaccini. Gran parte dei problemi che ancora vive il Paese si devono a chi non si è ancora vaccinato, mette in chiaro il premier, che coglie l'occasione per invitare ad immunizzarsi chi ancora non l'ha fatto e per ringraziare chi ha scelto invece di farlo.
In generale il quadro attuale del Paese, spiega Draghi, è molto diverso da quello che ha caratterizzato la fase più grave della pandemia. Circostanza che permetterà al governo di «colpire il virus senza tenere tutto chiuso». «Vogliamo che l'Italia resti aperta con tutte le cautele necessarie».
Il premier sottolinea più volte come, «nonostante la diversità di vedute», il governo continui a lavorare all'insegna dell'unità, e questo vale anche per i rapporti con i presidenti di regione e gli amministratori locali: «C'è voglia di lavorare insieme e di raggiungere decisioni condivise e finché c'è quello, il governo va avanti bene». D'altronde, insiste Draghi, le divergenze di opinioni «che ci sono state su questo decreto sono di gran lunga inferiori a quelle che ci sono state in altre occasioni, come sulla riforma della giustizia. Non è né un'esperienza nuova né particolarmente drammatica».
Infine c'è spazio anche per il mea culpa riguardo alla mancata conferenza stampa al termine del cdm nel quale sono state varate le misure in questione: «Chiedo scusa - dice Draghi - per aver sottovalutato le attese. Mi scuso e vi prego di considerare questo come un atto riparatorio».
Speranza: priorità ridurre non vaccinati
A fianco del premier anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo il quale «con l'ultimo decreto c'è un passo avanti del nostro Paese, la ragione è anche che abbiamo raggiunto una percentuale assolutamente rilevante, alle 6 di questa mattina l'89,41% degli over 12 anni ha avuto la prima dose, restano non vaccinati poco più del 10% delle persone over 12. Queste occupano i due terzi delle terapie intensive e il 50% dei posti in area medica. L'obiettivo del Governo è ridurre l'area dei non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali». Il titolare della Salute difende poi la sua ordinanza che impone i tamponi a chi entra in Italia anche se vaccinato: «È vigente e lo sarà fino al 31 gennaio, poi chiaramente sulla base del quadro epidemiologico il governo farà le sue valutazioni. Voglio solo far notare che dopo la scelta dell'esecutivo italiano, che in quelle ore fu anche discussa, circa 10 paesi europei hanno seguito esattamente la stessa misura da noi proposta».