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Banca centrale. Draghi: pronti a nuovi stimoli

Redazione Romana martedì 18 giugno 2019

La Banca centrale europea è pronta a riaprire il paracadute e introdurre nuove eventuali misure di stimolo, anche tagliando nuovamente i tassi o riprendendo il programma degli acquisti “quantitative easing”, se l'inflazione della zona euro non ripartirà avvicinandosi all’obiettivo fissato da Francoforte. L’annuncio del presidente Mario Draghi in occasione questa mattina del simposio annuale della Banca centrale a Sintra, in Portogallo, piace ai mercati che hanno girato al rialzo dopo il suo intervento. In calo anche lo spread: il divario tra i titoli italiani e qualli tedeschi si è ridotto a 246 punti.

"In assenza di un miglioramento, come la sostenuta ripresa dell'inflazione in direzione del nostro obiettivo, sarebbero necessarie misure aggiuntive di stimolo" ha spiegato Draghi, secondo il quale Francoforte ha ancora a disposizione ampio spazio di manovra, ricordando che tra i mezzi a disposizione ci sono nuovi tagli dei tassi: "Utilizzeremo tutta la flessibilità prevista dal nostro mandato per garantire il raggiungimento degli obiettivi e lo faremo ancora qualora i target fossero a rischio".

Quanto alle previsioni economiche, “guardando in avanti lo scenario dei rischi rimane negativo, e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una debolezza persistente ­ - ha affermato - ­ . Non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti" mentre "il trascinarsi dei rischi ha pesato sull'export, specie sull'industria manifatturiera".

Draghi ha anche esortato i Paesi a mettere in campo politiche economiche più orientate alla crescita. "La politica di bilancio deve giocare il suo ruolo" fornendo uno stimolo all'economia quando questa è debole, e non lasciando alla sola Bce questo compito. "Nell'ultimo decennio ­– ha osservato il numero uno della banca centrale ­- l'aggiustamento macroeconomico è toccato sproporzionatamente alla politica monetaria. Abbiamo persino visto casi in cui la politica fiscale è stata pro-ciclica andando in direzione contraria allo stimolo monetario".

I Paesi ad alto debito non possono però permettersi passi falsi e devono rispettare le regole: "Ricreare spazio fiscale aumentando l'output potenziale attraverso riforme e investimenti pubblici e rispettando il quadro fiscale europeo aiuterà a preservare la fiducia degli investitori nei Paesi con un alto debito pubblico, bassa crescita e uno spazio fiscale limitato".