Immigrati. Dopo la tragedia di Solingen la Germania avvia la deportazione degli afghani
Scatta il piano delle deportazioni del governo di Berlino che può mettere in difficoltà l’Ue e l‘Italia. Per la prima volta da quando i Talebani sono tornati al potere a Kabul, la Germania ha deportato in Afghanistan rifugiati che hanno commesso reati. All’alba di ieri dall’aeroporto di Lipsia è decollato un jet charter della Qatar Airways destinazione Kabul.
A bordo c'erano 28 uomini afghani, portati a Lipsia da diversi länder tedeschi. Secondo le autorità giudiziarie che hanno ordinato le espulsioni «sono pericolosi, si tratta di individui in grado di commettere reati gravi a sfondo politico, compresi gli attentati».
Ecco la risposta dello Stato tedesco all’attentato di Solingen, perpetrato da un 26enne afghano, Issa Al Hassan, che ha accoltellato 11 persone, uccidendone tre. «È un segnale chiaro: chiunque, anche i rifugiati che commettono reati, ora rischia di essere espulso dalla Germania», ha sottolineato il cancelliere Olaf Scholz. «Assassini, islamisti, stupratori e criminali gravi che abusano della nostra protezione devono lasciare il Paese», ha aggiunto il vicecancelliere, Robert Habeck. Il leader dei Verdi ha comunque spiegato che il diritto d'asilo deve rimanere intatto: «Persone innocenti, vittime di persecuzioni e di violenza e terrore fuggite dagli islamisti possono trovare protezione in Germania».
L’aereo verso Kabul potrebbe anche essere interpretato come l’ultimo slogan elettorale dei partiti di governo, in vista del voto regionale di domani in Sassonia e Turingia, dove gli ultranazionalisti di Afd, sempre sostenitori di politiche anti-migranti e anti-islam, potrebbero diventare il primo partito. Il piano delle esplusioni rischia tuttavia di creare tensioni all’interno del governo: solo i liberali della Fdp hanno sempre sostenuto un giro di vite su migranti e richiedenti asilo, verdi e socialdemocratici sono sempre stati a favore di politiche dell’accoglienza, ma ora stanno cambiando completamente rotta. Dopo le elezioni, Scholz dovrebbe incontrare l‘opposizione, in particolare l’Unione democristiana Cdu/Csu, e länder per confrontarsi su ulteriori misure e provvedimenti, come la chiusura delle frontiere e la riduzione dei tempi di accettazione delle richieste d’asilo. Ad oggi in Germania i tempi sono al massimo di 18 mesi. Nel 2023 sono state presentate oltre 351.915 richieste d’asilo, nei primi sei mesi del 2024 sono state 153.361.L’obettivo è ridurre drasticamente i numeri.
In base al regolamento di Dublino è possibile rimandare nei paesi europei di primo approdo i rifugiati arrivati in Germania. Anche Issa Al Hassan, il terrorista dell’Isis di Solingen, poteva essere rimandato in Bulgaria già dopo sei mesi, ma questo non è avvenuto per questioni burocratiche. La Germania, inoltre, non intende più pagare i sussidi economici ai rifugiati arrivati da altri Paesi europei. Secondo il ministero federale dell'Interno, l'anno scorso sono stati registrati 74.622 casi in cui la Germania voleva deportare i migranti in altri Stati membri europei, ma 22.462 sono stati respinti dai rispettivi Paesi dell'Ue. Quali sono i Paesi europei che collaborano meno con la Germania? Ieri alcuni media tedeschi hanno puntato il dito di nuovo contro l’Italia. «Secondo il governo conservatore di centro-destra di Roma – ha spiegato ieri l’emittente pubblica radiofonica Detschlandfunk – la capacità dei centri di accoglienza è insufficiente a causa dell'elevato numero di rifugiati che arrivano attraverso il Mediterraneo». Alla fine di luglio il quotidiano Die Welt ha sottolineato che nel 2024 l’Italia si è ripresa solo 13 rifugiati dalla Germania.