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Roma. «Dopo di noi», altro sì La legge è in dirittura

Roberta d’Angelo venerdì 27 maggio 2016
Torna alla Camera il ddl per il 'Dopo di noi', approvato ieri al Senato in seconda lettura, con 181 voti a favore, 20 contrari e 12 astenuti. Diverse le modifiche sostanziali, che hanno tentato di recepire i suggerimenti delle associazioni familiari direttamente interessate alla vita dei disabili gravi non in grado di provvedere a se stessi nel momento in cui non ci saranno più i genitori. Un punto di svolta importante, visto che il traguardo sembra ormai prossimo. Non si prevedono ulteriori lungaggini a Montecitorio, dove a breve la legge dovrebbe incassare il via libera definitivo.  «È una norma di civiltà, una nuova stagione per i diritti in Italia, in tanti non ci credevano più», commenta dal G7 in Giappone il premier Matteo Renzi. E tira un sospiro di sollievo anche Ileana Argentin, la deputata del Pd che si è battuta strenuamente per tutelare una parte indifesa della società: «Finalmente la legge sul 'Dopo di noi' è stata approvata in Senato. «sarà una grande risposta per le famiglie dei disabili gravissimi. Sono felice che Renzi e il suo governo abbiano capito il dramma del dopo di noi e abbiano cercato una soluzione non solo a parole ma anche con i soldi: ci sono 90 milioni di euro per il 2016, circa 38 milioni per il 2017 e 56 milioni annui a partire dal 2018». E dopo le obiezioni arrivate con la prima lettura, al Senato sono state introdotte diverse novità. Aumenta la platea dei destinatari, dal momento che alla persone con disabilità grave «prive di sostegno familiare» si aggiungono quelle «in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori». Si tratta del 'durante noi', che consente ai disabili di adattarsi a una diversa vita familiare, evitando il trauma del distacco. Sempre nel primo articolo del testo si specifica che le misure sono intraprese «nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi».  Quanto alle agevolazioni economiche, e in particolare al discusso trust, si aggiungono, nella versione del Senato, nuove possibilità, tra cui i «i vincoli di destinazione disciplinati con contratto di affidamento fiduciario anche a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale ». Saranno previste anche «prestazioni assistenziali da garantire sul territorio» E viene sottolineata la necessità di «attivare e potenziare programmi di intervento volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla do- miciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare».  La modifica più importante è invece all’articolo 6, che nel vecchio testo prevedeva la «istituzione di trust», mentre ora comprende anche «vincoli di destinazione e fondi speciali composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione » e ne indica le modalità di attuazione e le relative esenzioni e agevolazioni previste, fornendo tutti i dettagli per l’atto istitutivo e i trasferimenti di beni e diritti. In sostanza si estende il ventaglio di istituti finanziari e agevolazioni destinate a sostenere il 'dopo di noi' con beni mobili o immobili, accogliendo le richieste di diverse associazioni. «È una giornata storica – esulta dall’Udc Antonio De Poli – : per la prima volta nella storia della legislazione italiana si accendono i riflettori sul destino delle persone con disabilità mettendo al centro dell’attenzione la dignità della persona».  Per la relatrice Annamaria Parente (Pd) il lavoro fatto riprende «la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, volta a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e a sostenere una vita autonoma delle persone con disabilità». Continuano a non essere convinti i Cinquestelle, già fortemente contrari alla Camera. «Siamo davanti a un disegno di legge illegittimo e ingannevole, che è stato già denunciato al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, pensato non per aiutare davvero i disabili e le loro famiglie, ma per soddisfare clientele e appetiti privati», secondo la senatrice grillina Sara Paglini.