Sanità. Gemelli, dona il sangue ed entri (con lo sconto) ai Musei Vaticani
Il Gemelli distribuisce, infatti, ogni anno oltre 17mila unità di emazie e altri emocomponenti che vengono utilizzati nel trattamento dei pazienti ricoverati presso il Policlinico e che rappresentano una base imprescindibile per gli attuali standard terapeutici. Ma attualmente il sangue raccolto non basta a coprire tutte le necessità dell’ospedale. L’auspicio della professoressa Gina Zini, direttore del Servizio di Emotrasfusione del Gemelli, è che la campagna contribuisca ad aumentarlo, sensibilizzando «a un gesto semplice, sicuro e salvavite come la donazione del sangue. L’obiettivo di noi operatori è di assicurare un’assistenza trasfusionale pronta ed efficace evitando il rallentamento o il blocco delle cure per carenza di sangue». Il direttore generale del Policlinico Gemelli, Enrico Zampedri, sottolinea come sia «davvero bello e suggestivo associare questo dono non riproducibile con un altro dono unico e irripetibile come l'arte. Speriamo che questa iniziativa possa accrescere la sensibilità e l'umanità dei donatori abituali e nuovi». Il presidente della Fondazione, Giovanni Raimondi, spera che l'iniziativa sia «l’avvio di una più ampia collaborazione tra i Musei Vaticani e la Fondazione Policlinico "A. Gemelli" nel segno dell’umanizzazione. Arte e medicina sono unificate nel loro fine più alto che è prendersi cura della persona nella sua integralità». Sangue e arte, infatti, commenta il direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, hanno a che fare «immediatamente con la vita di ciascuno di noi». Dunque far dialogare idealmente queste tre «polarità essenziali è una bella sfida alla quale i Musei del Papa non potevano sottrarsi». Simili iniziative, infatti, «rendono una istituzione culturale viva, parte integrante del tessuto sociale, non chiusa nelle sue mura e nella sua idealità, proprio come auspica Papa Francesco».