Attualità

GENOVA. Don Seppia, accuse confermate dai ragazzi

Adriano Torti mercoledì 18 maggio 2011
Sembra aggravarsi la posizione di don Riccardo Seppia, il sacerdote genovese arrestato nei giorni scorsi con le accuse di violenza su minori e cessione di stupefacenti. Ieri, infatti, sono stati ascoltati tre ragazzi minorenni, presunte vittime delle molestie del sacerdote, che, in via cautelativa, è stato immediatamente sospeso da ogni ministero pastorale dall’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. Secondo quanto riferito dai ragazzi ai Carabinieri che stanno indagando, gli incontri sarebbero avvenuti spesso nella canonica della parrocchia dello Spirito Santo di Sestri Ponente. Ed è proprio in quella sede che don Riccardo Seppia avrebbe palpeggiato un chierichetto di sedici anni e avrebbe consumato cocaina con altri due ragazzi. I tre giovani avrebbero quindi confermato le accuse mosse nei confronti del sacerdote, mentre continuano a trapelare altre indiscrezioni sul rapporto morboso, tra il prete e gli altri indagati nella stessa inchiesta. Sono persone definite “losche”, appartenenti ad ambienti “borderline”. Il primo, chiamato Frankie, è uno spacciatore marocchino ed avrebbe avuto il doppio compito di procurargli droga e ragazzini. C’è poi un ex seminarista, le cui iniziali sono E.A., un quarantenne con aspirazioni da croupier, che rivestiva il ruolo di confidente delle sue conquiste sessuali. Infine, un commerciante genovese di vestiti, F.B., con cui condivideva il vizietto della cocaina e forse dei festini a sfondo sessuale. Con i tre, don Riccardo Seppia intratteneva fitti rapporti telefonici e di messaggi sms. Nei prossimi giorni potrebbero essere ascoltate altre testimonianze nell’ambito genovese e milanese mentre l’istanza del legale di don Riccardo, Paolo Bonanni, sarà presentata a partire da lunedì al Tribunale del Riesame. Intanto, proprio ieri, vicino alla chiesa sono apparse alcune scritte contro l’ex parroco. La frase «giù le mani dai bambini - don Riccardo infame pedofilo» è stata scritta in colore nero colore nero sulla facciata della chiesa. Mentre altre scritte sono state trovate dagli abitanti di via Calda sui muri subito dopo la chiesa.