Attualità

Il sito. Renzi: il dominio italiaviva.org non è nostro. E comprano casaitaliaviva.it

A.Ma. e G.Ran. mercoledì 18 settembre 2019

È vero che Renzi e il suo staff hanno acquistato i domini internet italiaviva.it e italiaviva.org l'8 agosto, quando la crisi di governo non era ancora aperta e anzi, era proprio Salvini a spingere il premier Conte ad andare in Parlamento? I rumors sono partiti ieri: l'idea è che la creatura del senatore ex Pd muoveva già i suoi primi vagiti, altro che decisione maturata a fine agosto.

Ma ora arriva la smentita dell'ufficio stampa del senatore di Scandicci: no, i due domini con .it e .org non sono stati acquistati da Renzi, che invece risulta proprietario dell'unico dominio www.casaitaliaviva.it, acquistato lunedì 16 settembre da tale Roberto Confente e da Jumper srl di Verona.

Ecco il testo del comunicato: "Con riferimento alle indiscrezioni giornalistiche per cui i domini italiaviva.org ed italiaviva.eu, che risultano comprati il 9 agosto 2019, sarebbero stati acquistati dallo staff dell'ex premier, si conferma che il nome Italia Viva è stato elaborato e deciso solo negli ultimi giorni e che l'unico dominio acquisito nei giorni scorsi è casaitaliaviva.it".

Resta un mistero: chi ha acquistato il dominio .org, effettivamente registrato l'8 agosto, era a conoscenza del disegno di Renzi? O è solo un caso?

In ogni caso, il sito casaitaliaviva.it rimanda al sito già esistente "Comitati Azione Civica", registrato ad aprile.

C'è anche un altro aspetto che desta qualche sospetto tra i malpensanti. Durante tutto il mese di agosto, Matteo Renzi ha sponsorizzato su Facebook decine e decine di suoi post per una cifra superiore ai 20mila euro. Cioè, più del totale di quanto investito nello stesso periodo di tempo dagli altri primi dieci politici che hanno utilizzato Facebook Ads.

Una strategia che continua ancora. Dai primi di agosto a oggi sono infatti ben 50 i post che ha sponsorizzato senza mai nominare il Pd ma incentrandoli solo su Matteo Renzi. Un chiaro segnale che già, da tempo, attraverso le sponsorizzazioni social stava testando l'elettorato.