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CAMERA. Sicurezza, governo battuto Maroni è furibondo

mercoledì 8 aprile 2009
Il governo è stato battuto stamani alla Camera grazie ai "franchi tiratori" della maggioranza su un emendamento dell'opposizione al decreto sicurezza, in un voto segreto che per il "furibondo" ministro dell'Interno, Roberto Maroni, annacqua il contrasto all'immigrazione clandestina.Lo scacco per l'esecutivo -- ma soprattutto per la Lega Nord che ha fatto della sicurezza una delle sue bandiere --, è doppio, dato che in precedenza il governo aveva accettato di stralciare dal decreto un'altra norma controversa, quella che dà il via libera alle ronde anti-crimine, proprio per cercare di eliminare un pericoloso ostacolo alla rapida approvazione del dl.La norma bocciata aumentava da due a sei mesi il tempo di detenzione degli immigrati clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), con l'obiettivo di rendere effettive le loro espulsioni.Sull'emendamento soppressivo di Pd e Udc sono arrivati i voti favorevoli di 17 "franchi tiratori" della maggioranza, che si sono rivelati decisivi, dato che 10 deputati dell'Italia dei Valori -- il partito che si è finora più distinto nella polemica con il governo -- si sono astenuti. Molti erano anche i vuoti tra i banchi del Pdl.Maroni si è detto "furibondo per quello che è avvenuto alla Camera". "Questa votazione mette in crisi l'intera politica di contrasto all'immigrazione clandestina", ha detto in una conferenza stampa. "Si tratta di un vero e proprio indulto per i clandestini". La stessa norma era già stata bocciata con voto segreto al Senato quando era contenuta in un disegno di legge. Nel febbraio scorso il capo del Viminale ha ottenuto dal Consiglio dei ministri che fosse reintrodotta in un decreto legge, varato per punire in modo più severo gli stupratori.Maroni: chiederò al premier suo impegno personale. "È una grande vittoria delle opposizioni dopo quello sulle ronde", ha commentato Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione Giustizia a Montecitorio.Maroni ha detto che, oltre all'opposizione, "esultano i 1038 clandestini che dovremo rimandare in libertà il prossimo 26 aprile e nelle successive due settimane dovremmo metterne in libertà altri 177"."Domani mattina prima del consiglio dei ministri chiederò al presidente Berlusconi il suo impegno personale affinché la norma sia ripristinata al Senato e approvata entro il 26 aprile" quando il decreto legge scadrà, se non sarà convertito in legge. "Tecnicamente i tempi ci sono, si potrebbe chiedere ai presidenti di Camera e Senato di non chiudere l'aula la prossima settimana, facendo rinunciare a qualche giorno di vacanza i parlamentari, in modo da poter concludere l'iter del decreto".Se non ci saranno queste garanzie, "mi regolerò di conseguenza", ha detto Maroni rispondendo alla domanda se stia valutando le sue dimissioni.Il ministro dell'Interno ha detto anche di avere deciso ieri sera insieme a Berlusconi che non c'erano i tempi per mettere la fiducia oggi sul decreto sicurezza alla Camera. Ma la Lega Nord ha comunque incassato la fiducia al Senato su un altro decreto, che accorpa incentivi anti-crisi e norme sulle quote latte, in votazione questa sera.Non sembra però che il via libera alle quote latte abbia placato il Carroccio, dato che il decreto legge sulla sicurezza, monco di ronde e tempi di detenzione nei Cie, è stato approvato nel pomeriggio dalla Camera senza i voti della Lega Nord. Nel decreto rimangono ora le norme che inaspriscono le pene per chi commette reati di violenza sessuale e dispone la custodia cautelare in carcere per chi è accusato, "con gravi indizi di colpevolezza" di stupro. L'unica norma superstite che riguarda il Viminale è quella che destina fino a 100 milioni di euro, oggetto di confische, alle forze dell'ordine.