Benevento. Centro per disabili di nuovo a rischio chiusura. Mastella: paghi le utenze
Disabili, anche gravi, adesso guerrieri. Non ci stanno questi ragazzi a vedere calpestato il sogno che vivono da diciassette anni, gli ultimi undici in un edificio che, dicono, «è casa nostra». Non ci stanno nemmeno i genitori: «Non hanno altro, è la loro ragione di vita». Il Comune di Benevento, neanche due mesi dopo, sta provandoci di nuovo. Vuole evidentemente che il centro polifunzionale per disabili “È più bello insieme” se ne vada da quell’edificio…
Passetto indietro. Il 29 maggio scorso Palazzo Mosti mette nero su bianco la sospensione del servizio per i ragazzi a causa delle irregolarità che avrebbero riscontrato i carabinieri del Nas in un’ispezione nei locali del centro. Non fosse che nel verbale di quell’ispezione non ci sono tracce d’irregolarità . Chissà, forse per stare più tranquillo, il Comune si spinge oltre. Chiede 42.547,50 euro per l’affitto di questi anni dei locali. Presunto. Perché il protocollo d’intesa fra Comune e centro “È più bello insieme”, firmato il 30 ottobre 2007 non prevede scadenze e nemmeno affitto. Che salta fuori solamente il 6 ottobre 2011, quando il Comune decide che il centro deve un canone di locazione da 1372,50 euro al mese e anche pagare arretrati dal 23 luglio 2009.
Va da sé che il centro svolga per conto del Comune stesso un bel po’ di attività. Non solo, va sempre da sé che il Comune paghi servizi per un certo numero di ore a ragazzo e che in realtà queste siano spesso almeno il doppio, ma non importa, al centro non aiutano i più deboli orologio alla mano, è un tacito accordo, i ragazzi vengono prima di tutto.
La faccenda si risolve nel giro di un mese grazie a don Nicola De Blasio, direttore della Caritas diocesana, che decide di pagare a titolo personale 40mila euro in 24 rate, mentre i restanti 2.547,50 euro li versa il sindaco Clemente Mastella. A proposito, il Comune abbassa anche il canone d’affitto a… 874 euro mensili. La vicenda sembra chiusa, i genitori e i ragazzi tornano sereni, il problema pare risolto, sebbene presto partirà il ricorso su quei 42mila euro non dovuti. Il 29 giugno il Comune notifica la revoca di sospensione del servizio del centro.
Non passano due settimane e il Comune cambia strategia. Niente più carte bollate e notifiche ufficiali. Stavolta si fa informalmente sapere ai genitori che non ci sono soldi per pagare i voucher (i servizi forniti dal centro ai ragazzi, in sostanza) probabilmente fino al gennaio 2019. Voucher che già non vengono pagati dallo scorso aprile. La colpa sarebbe della Regione, che ha stanziato e anche ripartito i fondi, ma arriveranno fra qualche mese, cioè quanto accade regolarmente da anni e non soltanto a Benevento. Una “prassi” sgradevole, ma consolidata, insomma. Che però stavolta e d’improvviso diventa… ostacolo insormontabile per il Comune. Peccato che il centro a gennaio non potrà certo arrivarci e così, assai prima, una quarantina di ragazzi disabili finiranno in strada o quasi.
Strano, parecchio, per un Comune, quello beneventano, che è anche capofila nell’Ambito B1, sarebbe a dire con il compito di programmare e svolgere gestione, amministrazione e valutazione dei servizi sociali e sociosanitari del Piano di Zona.
Naturalmente la partita non è affatto chiusa, anzi. I genitori avvisano: «Questa volta saremo combattivi e non ci arrenderemo finché non sarà definitivamente svanito ogni tentativo di chiusura del centro. Ai nostri ragazzi devono essere restituiti diritti e dignità sociale». E il primo passo sarà domattina. Tutti insieme, ragazzi, carrozzelle, genitori e beneventani di buona volontà marceranno alle 9,30 dalla sede del centro “È più bello insieme”, in via Firenze, fino alla sede dei Servizi sociali in viale dell'Università...
Il sindaco, Clemente Mastella, cerca di rassicurare. In questa intervista ad Avvenire il primo cittadino dice che se vengono pagati le utenze e gli arretrati dell’affitto (dei quali il Comune nemmeno ha diritto, ma lo stesso per questi ultimi s’è già impegnato a titolo personale il direttore della Caritas diocesana), allora il centro polifunzionale per disabili “È più insieme” non chiuderà.
E il conto dal saldare per i voucher? Cioè i soldi perché il centro sopravviva e di cui ha diritto? Appena arrivano dalla Regione, andranno al centro. E non sono un altro pretesto per mandare a casa una quarantina di disabili. Parola sempre di sindaco.