Tragedia. Le storie dei “ragazzi del pulmino”. «Adesso c’è un vuoto da colmare»
Venerdì alle 16 un tamponamento spezza la colonna di veicoli che percorrono l’A4 all’altezza del casello di San Donà del Piave e il Ducato con a bordo i ragazzi disabili della coop Cuore21 di Riccione va a sbattere contro il Tir che lo precede
Un cuore solo, immenso, smembrato dal dolore per la morte di cinque angioletti e di uno dei “tutor” che li accompagnavano. Amici, uniti al loro destino, fino all’ultimo.
Riccione è sconvolta, sgomenta, per la fine improvvisa in quel tratto “maledetto” dell’autostrada A4 dove si muore quasi ogni giorno, di Francesca Conti, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi, Alfredo Barbieri e Rossella De Luca, i ragazzi disabili che animavano l’associazione Cuore21, un bene prezioso per la città sulla riviera romagnola, una piccola fabbrica di solidarietà e di aiuto reciproco. Amati e coccolati da tutti, quei ragazzi, con la sindrome di Down, dalla risata contagiosa e le maniere spicce, teneri e scrupolosi, sempre entusiasti di fare, con una marcia in più degli altri. “La bellezza di essere unici” è lo slogan che li teneva uniti tra loro e al tessuto sociale della città. Erano alla loro prima uscita. Sono saliti in Cielo assieme al 63enne Massimo Pironi, il “gigante buono”, ex sindaco, ex consigliere regionale e volontario dell’associazione, che venerdì pomeriggio era alla guida del Ducato finito sotto il rimorchio di un Tir. «Condividere non è mai facile ma porta dei risultati straordinari in primo luogo a noi stessi», aveva postato sui social giorni prima di morire. «Un testamento spirituale» hanno detto gli amici. E con loro c’era Romina Bannini, 36 anni, educatrice e socia fondatrice della cooperativa, arrivata in condizioni disperate all’ospedale di Treviso e che lotta ancora tra la vita e la morte, un filo sottolisssimo.
Nel violentissimo schianto sono morti sul colpo l’autista e le altre cinque persone a bordo del furgone. L’educatrice rimane ferita e lotta per ore in ospedale tra la vita e la morte - .
Sabato mattina all’alba la sindaca della cittadina romagnola, Daniela Angelini, l’assessore comunale al Bilancio Alessandro Nicolardi, il parroco don Alessio Alasia, e due psicologi hanno accompagnato i familiari delle vittime all’obitorio dell’ospedale di San Donà del Piave, dove i corpi della ragazzi e dei due accompagnatori sono stati composti in attesa di tornare a casa (con il placet del magistrato che conduce l’inchiesta sull’incidente potrebbe accadere domani). I parenti hanno espresso il desiderio di celebrare tutti insieme i funerali, in un unico momento. L’amministrazione ha disposto tre giorni di lutto cittadino, che si concluderanno oggi e sarà ripetuto nel giorno delle esequie.