L’Austria tira dritto. Su immigrazione e diritto d’asilo, dopo lo strappo col muro del Brennero e malgrado le proteste e i dissensi unanimi, ieri il parlamento di Vienna ha anche varato la legge più restrittiva d’Europa. Con soli 4 voti contrari fra i socialdemocratici e il compatto sostegno dei popolari, il parlamento austriaco ha approvato la legge che inasprisce il diritto d’asilo. Il testo prevede misure più rigide nella gestione dei flussi migratori, fra le quali è compresa la possibilità delle autorità austriache di rimandare indietro i richiedenti asilo al confine. La riforma permetterà al governo di dichiarare lo 'stato d’emergenza' per l’immigrazione per un periodo di sei mesi, prorogabile tre volte, e di bloccare l’ingresso dei rifugiati alla frontiera e le richieste di asilo se provengono da Paesi vicini, come Italia e Slovenia, dove non ci siano situazioni di violenza o persecuzioni. Inoltre la nuova normativa limita la concessione dell’asilo a un periodo di tre anni, dopo i quali si rivedrà la situazione del richiedente asilo per verificare se la situazione che lo ha portato a fuggire sia cambiata: se il conflitto che lo ha portato a fuggire è terminato, gli verrà ritirata la concessione del diritto di asilo. La legge prevede inoltre di restringere la cerchia dei familiari che possono godere dei benefici sociali del richiedente asilo, facilita i respingimenti e dà più poteri alla polizia. Dopo negoziati durati diversi mesi, alla fine l’approvazione della nuova legge - che arriva dopo il recente trionfo della destra xenofoba nel primo turno delle elezioni presidenziali di domenica - ha ottenuto l’appoggio dei due partiti di governo, quello popolare e quello socialdemocratico. Contro hanno votato invece i Verdi, il partito liberale Neos e l’ultranazionalista Fpö, che ritiene che la riforma non sia sufficiente e chiede misure ancora più restrittive. Intanto, ieri a Catania, è stata inaugurata la nuova sede Frontex. Insieme al ministro dell’Interno Angelino Alfano c’era anche il commissario europeo all’immigrazione Dimitris Avramopoulos. «Invece di erigere muri – ha detto Avramopoulos, commentando la vicenda del Brennero – dovremmo costruire dei ponti». In Sicilia, terra di approdo di migliaia di migranti in fuga dalle guerre e dalle carestie, il titolare del Viminale ha anche lanciato la proposta di creare una sorta di 'hotspot galleggiante' per il fotosegnalamento dei rifugiati già in mare. «Stiamo studiando una proposta da presentare all’Unione europea per l’uso delle navi per l’identificazione dei migranti, per poter prendere impronte digitali e dati anagrafici in mare durante i soccorsi – ha spiegato Alfano – Così non avremo un posto fisso a terra creando degli hotspot sul mare».