Direzione Pd. Zingaretti: nessuna contrapposizione con Conte, ma serve una svolta
Nicola Zingaretti alla Direzione Pd
«Sembra passato un secolo, tutto è di nuovo cambiato, per prima volta nella storia politica italiana la riunione di un partito si svolge grazie alla rete e questo dà l'idea dello sconvolgimento epocale che abbiamo vissuto». Così il segretario Pd Nicola Zingaretti nel suo intervento alla direzione nazionale del Pd, in cui ringrazia i dirigenti e ministri del Pd in prima linea in questi mesi. «Ora servono risposte urgenti alle crisi industriali, come Mittal e Alitalia, e decreti come semplificazioni, sicurezza e provvedimenti urgentissimi nel campo della giustizia. Siamo a un momento cruciale in cui si giocano i destini della legislatura e il futuro dell'Italia.Sono fiducioso e dobbiamo chiamare il Paese a ricostruire la fiducia», spiega il segretario dem.
«So quante difficoltà abbiamo dovuto affrontare - aggiunge - nel rapporto con gli alleati e soprattutto con M5s, restano temi spinosi in cui le posizioni restano lontane come la giustizia e un certo fondamentalismo su temi come l'economia e la giustizia, ma nel governo è prevalso un approccio nuovo e certe barriere si sono incrinate, noi abbiamo fatto prevalere il rapporto con l'Ue, in quella sede ci siamo presentati uniti». «Lo scenario pretende scelte nuove - continua il segretario - e una decisiva svolta da svolgere con gli alleati, questo è il cuore del confronto con Conte in queste ore e che continuerà nelle prossime settimane, nessuna contrapposizione ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario».
«Se siamo qui, non travolti dalla demagogia populista della destra, è perché abbiamo fatto la scelta di dare vita a questo governo Conte, tentando una strada fatta di alleanze tutte nuove. Ma se non avessimo fatto questa scelta avremmo avuto un governo di destra presieduto da Salvini e vi lascio immaginare in quel isolamento l'Italia si sarebbe trovata. Probabilmente non avremmo ottenuto nulla dall'Europa», sottolinea Zingaretti. «Questa coalizione è l'unica che può stare insieme, non vedo alternative - ribadisce -. Il punto fondamentale ora è la lotta alle disuguaglianze sociali, durante questa crisi gli italiani hanno perso il 50% del loro potere d'acquisto, ulteriori ingiustizie rischierebbero di minare l'intera base della società. Diciamo bene, ma attenzione al rigore, al rispetto dei tempi certi, diciamo attenzione perché ora l'Ue chiede a noi rigore e piani seri, non possiamo sbagliare e quindi chiediamo la collaborazione sincera a tutti».
«Sul Mes dobbiamo uscire in fretta dalle diatribe ideologiche, rispetto la discussione degli alleati, ma bisogna che l'Italia decida che fare. Non voglio banalizzare - puntualizza il segretario - o rimuovere timori e contrarietà degli alleati di governo, ma dico che è cambiato tutto e ora rappresenta una straordinaria leva per la sanità italiana. Serve una riforma fiscale che vada nella direzione del dettato costituzionale, alleggerendo il carico sulla classe media e che pretenda che i colossi diano alla collettività ciò che è giusto. Serve una verifica puntale perché gli aiuti messi in campo con i decreti arrivino nel modo più semplice e rapido ai destinatari, passi avanti sono stati fatti ma non sono sufficienti, ogni lentezza, ogni furbizia vanno superati».
«In questi mesi - conclude - la destra è stata neutralizzata dalla nostra politica, ma la destra sta lì, rocciosamente radicata nello spirito italiano del nostro tempo e se la Lega è in crisi, Fdi assorbe quei voti. Il Pd dovrà fare la sua parte, ora può farlo con autorevolezza, grazie al contributo di tutti stiamo risalendo la china e ora siamo una forza indispensabile.Molto superiore alla nostra rappresentanza parlamentare e questo non ce lo ha regalato nessuno, questo è figlio delle nostre scelte. Agli alleati dico: non ostacolate nei territori le alleanze che si potrebbero creare, l'obiettivo è battere le destre».