Beni culturali. Appello per salvare dal degrado la villa del patriota Ciro Menotti
Ciro Menotti, ritratto di Adeodato Malatesta
L'Italia è un Paese che tiene poco alla propria memoria storica e culturale. L'ennesima dimostrazione della verità di questa affermazione arriva oggi dalla provincia di Modena. «Sollecitiamo un intervento per salvare Villa Menotti dal degrado», è l'appello dell'Associazione nazionale case della memoria lancia di nuovo per la villa del patriota Ciro Menotti (1798-1831), condannato a morte nel 1831. La dimora storica si trova a Spezzano di Fiorano Modenese (Modena) e da anni versa in stato di abbandono.
Adesso la villa va all'asta. Il primo tentativo di vendita è fissato per il 16 febbraio: se l'asta andrà deserta, spiega l'associazione, «il futuro di Villa Menotti si farà ancora più oscuro».
Già alla fine del 2018, Adriano Rigoli e Marco Capaccioli presidente e vicepresidente dell'Associazione nazionale case della memoria, avevano lanciato un appello per salvare l'edificio. A questo aveva fatto seguito un incontro con il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, in cui si era convenuto che la strada migliore sarebbe stata un interesse da parte di imprenditori del territorio ad un'opera di mecenatismo.
Con l'obiettivo di assicurare alle generazioni future il ricordo di un personaggio storico importante. «Villa Menotti rappresenta un luogo della memoria legato a un grande personaggio del Risorgimento - commenta il presidente Adriano Rigoli -. È impensabile la prospettiva di lasciarla al proprio destino. Rinnovo l'appello perché si trovi la strada per salvarla: non sarebbe solo un bene per la tutela della memoria storica, che è importantissima, ma anche nell'ottica della valorizzazione di tutto il territorio circostante».
«I personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese, e con essi i luoghi che li hanno ospitati o visti nascere, meritano cura e rispetto - aggiunge Marco Capaccioli -. È la nostra missione. Se l'asta andrà deserta, l'edificio andrà con ogni probabilità incontro alla rovina. È fondamentale restituire questo luogo ai cittadini e alle giovani generazioni».
L'Associazione nazionale case della memoria mette in rete 84 case-museo in 12 regioni italiane che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia per ricordare chi le abitò, ossia rilevanti personaggi della cultura e della storia d'Italia.