Migranti. Guardia costiera, navi bloccate o «dirottate». Inchiesta per danno erariale
La Nava Diciotti ferma al porto di Catania (Ansa)
"Tenere “in ostaggio” per 10 giorni i 177 richiedenti asilo su nave Diciotti è costato almeno 5 volte di più che ospitarli in un Cas", un centro di accoglienza per richiedenti asilo. "Dunque non solo inaccettabili sofferenze, ma anche spreco di denaro pubblico". Così scriveva Avvenire scriveva il 29 agosto in un approfondimento firmato da Antonio Maria Mira nel quale venivano messi a nudo i costi "extra" del blocco imposto dal ministro dell'Interno alla nave della Guardia Costiera Italiana. Secondo i primi calcoli, solo per la nave Diciotti, le casse pubbliche dovranno sborsare almeno 200mila euro non previsti. A questi vanno aggiunti gli esborsi che serviranno a coprire le traversate verso la Spagna della navi militari Italiane che avevano accompagnato Aquarius, il mezzo di soccorso dell'Ong francese Sos Mediteranée, respinto dai porti italiani e dirottato in Spagna.
I casi su cui starebbero indagando i magistrati contabili sono tre. Si parte dalla nave Aquarius fatta scortare fino a Valencia il 17 giugno scorso, fino a due casi della Diciotti: il primo del 13 luglio, quando il Viminale rinviò lo sbarco della nave della Guardia costiera a Trapani; il secondo, l’ultimo e più controverso, ad agosto con i migranti tenuti a bordo dell’imbarcazione per alcuni giorni al molo di Catania. Il costo dell’operazione sarebbe stato di 10mila euro al giorno che, secondo Possibile, sarebbero potuti essere spesi in altro modo.
Le stime di "Avvenire", va detto, sono calcolate per difetto. Non tengono infatti conto degli eventuali costi per il lavoro straordinario del personale a Bordo della Diciotti e neanche del costo giornaliero della convenzione per l'assistenza sempre a bordo del vascello della Guardia costiera, fornito dal Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta) e dalla Organizzazione non governativa italiana Intersos.
Il 23 agosto il partito "Possibile" aveva presentato una denuncia che si estendeva anche ad altri casi. "Ci rivolgiamo all'autorità competente - si leggeva nell'esposto di cui è primo firmatario Pippo Civati - per capire se trasportare i migranti per tutto il Mediterraneo come è accaduto con la nave Aquarius ,(che fu spedita in Spagna scortata da due navi militari italiane, ndr) o se tenerli bloccati in questa situazione, non abbia dei costi totalmente al di fuori della legge e del rispetto degli iter amministrativi".