Lo sfregio. Lo spray rosa, le polemiche: cosa è successo al murale per Paola Egonu
Il murales deturpato
È stato vandalizzato nella notte il murale dedicato a Paola Egonu, la pallavolista campionessa olimpica con la squadra femminile italiana,premiata con l'oro a Parigi. L'immagine era comparsa ieri davanti alla sede del Coni, a Roma. L'opera, realizzata dall'artista Laika, è stata deturpata con vernice rosa sulla pelle della campionessa italiana. Un gesto che fa pensare proprio a un rifiuto del colore dell'atleta italiana che ha origini africane. L'installazione, dal titolo "Italianità", era stata realizzata non solo per celebrare lo storico oro olimpico della nazionale femminile di pallavolo, ma anche per rilanciare la battaglia contro l'intolleranza.
Nell’immagine della street-artist l'atleta è rappresentata nel momento del salto, mentre si appresta a "schiacciare" una palla su cui si legge “odio” e “razzismo”. Ora con lo spray è stato coperto il colore originale della pelle di Egonu e il pallone. Intatta la scritta "italianità". Nel pomeriggio un passante ha ridipinto con un pennarello nero il murale, tornato al suo colore originale. Compresa la scritta che compariva sul pallone 'Stop Racism'.
Per il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri «è semplicemente una vergogna, un vile insulto a una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese e ad un'artista impegnata contro la xenofobia. È triste constatare come nel 2024 ci siano ancora razzisti prigionieri della propria ignoranza che pensano di poter riportare indietro le lancette della storia. Non succederà, ma dobbiamo essere sempre vigili a stroncare sul nascere ogni vigliacco tentativo di questo tipo». Uno sfregio che «conferma come i problemi del razzismo e della discriminazione siano purtroppo ancora ben radicati nella nostra società», commenta Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo, Moda e grandi Eventi: «Il gesto non va quindi sottovalutato e bisogna prendere nettamente le distanze. Un abbraccio alla nostra grande campionessa, un vanto per il nostro Paese e un esempio per tutte le bambine e i bambini che praticano sport».
La giocatrice è stata - suo malgrado - al centro di polemiche dopo che l'eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, all'inizio del suo exploit pubblico aveva scritto nel libro "Il Mondo al contrario" che che l'atleta «anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità». Dopo la vittoria olimpica della squadra femminile italiana di volley ha ribadito: «Non vedo perché non dovrei gioire per questa vittoria. Io sono orgoglioso di tutte, inclusa la Egonu, ma non ha senso nascondere le origini. Dire che una persona è nera non è razzismo».
Sa molto di razzismo, però, il gesto compiuto sul murale. Che ha suscitato un'indignazione trasversale da parte della politica nazionale. E ha rilanciato il dibattito sulla riforma della legge sulla cittadinanza, con l'introduzione di uno Ius soli o di uno Ius culturae che riconoscano come italiani anche formalmente coloro che nascono o crescono in Italia. «Continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza», ha annunciato la segretaria del Pd Elly Schlein.