È iniziato l'esame di Amanda Knox davanti alla Corte d'assise di Perugia. L'imputata, accusata dell'omicidio di Meredith Kercher insieme all'ex fidanzato Raffaele Sollecito, ha scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere. Le prime domande le sono state rivolte dai legali di Patrick Lumumba, parte civile nel processo.Intanto, la Corte ha rivisto la decisione di consentire le riprese audio-video, accogliendo la richiesta di uno dei legali della studentessa americana, alla quale si sono associati l'avvocato di Lumumba e il pm Manuela Comodi.«Sotto pressione ho immaginato tante cose»: Amanda Knox ha giustificato così le accuse a Patrick Lumumba . Riferendosi agli interrogatori ai quali venne sottoposta prima di essere arrestata ha parlato di «dichiarazioni prese contro la mia volontà». «Tutto ciò che ho detto - ha aggiunto - l'ho detto sotto pressione. Mi è stato suggerito dal pubblico ministero. Loro (il riferimento della domanda era alla polizia - ndr) suggerivano la via». «Sotto pressione - ha detto ancora la Knox - ho immaginato tante cose diverse».«Le ha suggerito la polizia di dire che Meredith aveva fatto sesso la notte dell'omicidio?» ha chiesto l'avvocato Pacelli. «Si» la risposta della Knox. «L'hanno picchiata per farle dire questo?» ha chiesto ancora il legale. «Si» ha replicato Amanda. La Knox ha quindi negato di avere incontrato Patrick Lumumba e di essere stata nella casa del delitto la sera del primo novembre del 2007.