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Dengue. Genova, due nuovi casi. Ma gli esperti: no agli allarmismi

Costanza Oliva mercoledì 8 maggio 2024

Un'immagine della zanzara della specie Aedes responsabile della trasmissione della Dengue

Due nuovi casi di Dengue sono stati accertati a Genova, ma le condizioni di entrambe le persone infette non preoccupano. Si tratta di due cittadini italiani, tornati entrambi da viaggi all’estero: un 23enne di ritorno dalle Maldive, e un uomo di 56 anni rientrato dal Brasile. Il giovane è stato preso in carico nel day hospital di Malattie Infettive del Policlinico San Martino. Come ha chiarito il direttore del reparto, Matteo Bassetti: «Il ragazzo è in buona salute, con un'ottima capacità di reazione rispetto alla potenziale patologia ed è prossimo alla dimissione. I casi registrati dimostrano che la campagna di prevenzione funziona. Non occorre quindi fare allarmismo, lasciando spazio a una buona ed efficace informazione». L’uomo è invece ricoverato all’Ospedale Galliera di Genova, dove si era presentato lo scorso 6 maggio lamentando dolori, febbre e mal di testa. Anche lui è in buone condizioni di salute.

Come spiega il dottor Igino Fusco Moffa, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell'Usl Umbria 1: «La Dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare della specie Aedes che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l'uomo è il principale ospite del virus». Continua Moffa: «Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. In Italia e in Umbria è ormai autoctona la Aedes albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, vettore competente per la trasmissione del virus. Si segnala che la zanzara tigre è in grado di trasmettere anche il virus Zika, particolarmente pericoloso per i danni fetali in caso di infezione di donne in gravidanza». Circa l’80% dei casi sono asintomatici, ma tra i sintomi più comuni ci sono febbre elevata, mal di testa, nausea e vomito. La malattia è endemica in oltre cento Paesi (in Africa, America, Sud e Sud Est Asiatico, Pacifico occidentale) ed è considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo, in aumento negli ultimi decenni.

«Stiamo osservando un aumento dei casi importati di Dengue in Italia in uno dei mesi peggiori – spiega Bassetti – perché maggio e giugno sono tipicamente mesi cosiddetti zanzariferi, caratterizzati da una proliferazione importante di zanzare. Questo deve porre l'accento sull'importanza delle campagne di disinfestazione».

Nel 2023, su un totale di 362 casi di Dengue segnalati in Italia secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, 82 erano autoctoni, distribuiti fra Lazio e Lombardia. Il primo bollettino diffuso dall'Iss per l'anno 2024, caratterizzato da un'epidemia record in Sud America, riportava dal primo gennaio all'8 aprile 117 casi confermati di Dengue, tutti associati a viaggi all'estero.