Attualità

L'incontro nazionale. Demos, la solidarietà che avanza

Angelo Picariello domenica 14 luglio 2019

Pietro Bartoli (Fotogramma)

Un movimento politico, alternativo alla «politica dei like», ma diverso anche dal Pd con cui è alleato. All’assemblea nazionale di Democrazia solidale (Demos), all’istituto Seraphicum, la formazione fondata dall’ex viceministro Mario Giro e dal consigliere regionale del Lazio Paolo Ciani arriva forte del vistoso successo registrato alle Europee con Pietro Bartòlo, il medico dei migranti di Lampedusa che - candidato anche nella circoscrizione dell’Italia centrale - è stato il più votato nella Capitale, con 53.600 preferenze, distanziando persino politici come Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Un segna- le importante per il Pd, da molti additato come 'il partito dei Parioli'.

«Ho scelto Demos - dice il neo eurodeputato - per i valori che rappresenta. Un carro piccolo, ma con merci preziose ». Appena eletto, a Strasburgo, vicepresidente della Commissione Libertà civili, ha scelto ora di impegnarsi a cambiare le politiche sull’immigrazione e l’accordo di Dublino, «mentre Salvini diserta i vertici perché ha tutto l’interesse di lasciare irrisolto un problema che ha tanto incrementato i suoi consensi».

E la politica 'dal basso' inizia a dare i primi frutti: ci sono i primi eletti di Demos a Cassino, Monterotondo, a Prato, ci sono militanti provenienti un po’ da tutte le regioni. Un investimento politico sulla solidarietà in un momento in cui il Paese sembra andare da un’altra parte: «Ci preoccupano - dice Ciani - idee pericolose che sembrano entrate nella mentalità comune, sulla legittima difesa, contro le Ong. Alimentando false paure, mentre altri sono i problemi veri da affrontare, a partire dall’inverno demografico».

Demos non accetta di essere indicata come 'stampella' del Pd: «Siamo diversi da un partito che guarda solo a sé stesso, e avversari di una destra odiatrice e razzista», attacca Giro. «Siamo radicali sui valori, ma ragionevoli e pragmatici sulle politiche». «È sbagliato collegare la giusta idea di una riforma fiscale alla la Flat tax, che ignora la progressività e favorisce solo i ricchi», dice l’economista Leonardo Becchetti. «Serve una riforma che alleggerisca le tasse ai più poveri». Al dibattito partecipano anche l’attrice Tezeta Abraham, la demografa Angela Silvestrini, e la giornalista Maria Cuffaro, che assegna ai giornalisti il compito di continuare a raccontare la realtà, «in un mondo in cui si fronteggiano troppe opinioni e fake news». Per Demos arriva l’incoraggiamento di don Antonio Mazzi: «Il vostro compito, un po’ come il nostro, è quello di stare accanto agli altri. Né avanti né indietro, ma in mezzo alla gente», dice il fondatore di Exodus.