Coniugi uccisi. Delitto di Ferrara, il vescovo: non lasciamo i giovani senza regole
"Quello che è accaduto fra di noi, nello spazio della convivenza civile dei nostri paesi di provincia, è l'irruzione incredibile di una mentalità talmente diabolica da distruggere qualsiasi sentimento di umanità e di amore e solo la fede può impedire la disperazione".
Il vescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Luigi Negri, dà voce allo sgomento della comunità all'indomani dell'omicidio dei coniugi Vincelli a Pontelangorino, per mano del figlio 16enne. "Ciò che è stato premeditato e perpetrato in maniera impietosa - osserva il vescovo in un messaggio alla diocesi - ci mette davanti un lembo innegabile di inferno, ovvero la perdita totale del senso della dignità umana». E «se da una parte ci si sente inermi e impotenti di fronte a una così cruda realtà, all'irruzione così violenta del male che può ghermire le menti dei giovani e farli diventare assassini, dall'altra non è più tempo per trascurare la nostra responsabilità educativa, non possiamo lasciare che i giovani crescano senza nessuna regola, senza nessun ideale, convivendo con i genitori esclusivamente sulla base di interessi e di problemi materiali". Da qui il monito del vescovo a "una presa d'atto da parte di tutti" e a "non perdere il passo con i nostri giovani, facendo loro quelle proposte alte di vita nuova che sole costituiscono l'unico vero antidoto all'egoismo dissennato che rende gli uomini schiavi di una mentalità consumistica e quindi violenta".
il 16enne e l'amico 17enne fermati per l'omicidio di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, patrigno e madre del più giovane dei due, sono attualmente trattenuti nel centro di prima accoglienza della struttura minorile del Pratello di Bologna.
I coniugi sono stati uccisi a colpi di scure nella loro casa di Pontelangorino di Codigoro (Ferrara),nella notte tra lunedì e martedì. La notte successiva i due giovani hanno confessato, interrogati dai Carabinieri e dai magistrati della Procura ordinaria e minorile. Nel centro di prima accoglienza, una sorta di 'filtro' del penitenziario minorile dove vengono portati gli arrestati, ai due giovani in attesa dell'udienza di convalida dei fermi sono stati assegnati difensori d'ufficio.