Decreto flussi. Giovedì 27 il "Click day" per assumere lavoratori extracomunitari
Due migranti davanti alla Questura di Milano con i fogli per la richiesta del permesso di soggiorno, in una foto di archivio
Domani, giovedì 27 gennaio, parte il primo "Click day" per l'ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato, come dal "decreto flussi" del 21 dicembre 2021, che ha fissato le quote dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia. Invece martedì 1 febbraio sarà il secondo "Click day", rivolto agli stagionali sempre di origine extracomunitaria.
A partire dalle 9:00 e per la quota di 20mila unità - ricorda il Viminale attraverso il suo sito - potranno presentare l'istanza "tutti coloro i quali, muniti di una identità Spid e attraverso il sito nullaostalavoro.dlci.interno.it, hanno intenzione di procedere all'assunzione di lavoratori nei
settori dell'autotrasporto merci per conto terzi, agricolo, turistico-alberghiero ed edilizio, per lavoro non stagionale, lavoro autonomo nonchè tutti coloro che intendono convertire il proprio permesso di soggiorno in lavoro subordinato o autonomo".
Mancano 230mila lavoratori e il Paese invecchia
Il problema dei flussi così come degli stranieri profughi presenti in Italia (a cui viene negata la possibilità di lavorare se non in nero), però è ben lontano dall'essere risolto. Proprio oggi su "Avvenire" gli economisti Leonardo Becchetti e Claudo Becchetti hanno ricordato come se da una parte la popolazione italiana continua a invecchiare, dall'altra al nostro Paese mancano oltre 230mila lavoratori. E i disoccupati italiani, come si vede da anni, non riescono a coprire la domanda, per molti motivi. Si va dalle competenze alla possibilità o volontà di spostarsi, dalla poca appetibilità di certi lavori considerati umili o gravosi ad altri motivi di vario tipo.
Coldiretti: ma c'è anche il problema del vaccino
La possibilità di ingresso è importante per salvare i raccolti e garantire l'approvvigionamento alimentare, in un settore ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani. Con la piena ripresa delle attività agricole, secondo la Coldiretti, è facile prevedere l'accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa ai beni essenziali come l'energia e il cibo.
In questo contesto, sottolinea la Coldiretti, l'apertura delle frontiere agli stranieri rischia di essere vanificata dal fatto che molti braccianti provenienti da Paesi extracomunitari non possono lavorare in quanto vaccinati con il siero russo Sputnik o con quello cinese Sinovac non riconosciuti in Italia ed in Europa.
Un limite che va superato, anche considerando il fatto che un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura.
Imprenditori e liberi professionisti extracomunitari
Il decreto flussi inoltre prevede, altresì, la possibilità di fare ingresso nel territorio dello Stato, per motivi di lavoro autonomo, a: 500 cittadini non comunitari residenti all'estero, i quali siano imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l'economia italiana, che preveda l'impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonchè la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro; liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni iscritte in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni; titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, numero 850; artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati; cittadini stranieri che intendono costituire imprese "start-up innovative" ai sensi della legge 17 dicembre 2012, numero 221, e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l'impresa.
Altri casi e conversione dei permessi
Potranno essere ammessi in Italia anche 100 cittadini stranieri non comunitari, residenti all'estero che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi di origine e 100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Venezuela, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo.
Inoltre, sono convertibili in permessi di soggiorno per lavoro subordinato: 4.400 permessi di soggiorno per lavoro stagionale; 2.000 permessi per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 200 permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.
Convertibili invece in permessi di soggiorno per lavoro autonomo 370 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 30 permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo,
rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.
Le richieste fino al 17 marzo 2022
"L'inoltro - spiega il ministero - da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, della richiesta di nulla osta per l'assunzione di un lavoratore extracomunitario rappresenta il momento di avvio dell'intera procedura. Le istanze potranno essere presentate fino al 17 marzo 2022, saranno trattate dagli Sportelli Unici per l'Immigrazione in base al rispettivo ordine cronologico di presentazione e, durante i click day, saranno disponibili per l'invio esclusivamente i moduli delle tipologie di domanda
appartenenti al decreto flussi".
Complessivamente è di 69.700 la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, e di lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia sulla base del decreto flussi 2021, adottato con dpcm 21 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio.