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Governo. Bollette e ristori, arriva il decreto. Ma per le imprese non è abbastanza

Nicola Pini sabato 22 gennaio 2022

Bollette sempre più care

Un miliardo e 700 milioni per tamponare il caro-bollette a beneficio delle imprese. E altri 1,6 miliardi per i sostegni alle attività economiche colpite da pandemia e restrizioni. Il nuovo decreto del governo resta sotto le attese degli ultimi giorni, almeno per quanto riguarda gli stanziamenti per l’energia. E il mondo produttivo non nasconde la sua delusione.

Mentre i partiti, dalla Lega ai 5s al Pd, già guardano al prossimo step di aiuti, invocando un nuovo scostamento di bilancio per finanziare misure aggiuntive. Il via libera è arrivato ieri mattina dal Consiglio dei ministri, riunitosi dopo la cabina di regia con i capidelegazione di maggioranza.

Bollette. Le nuove misure, sottolinea il governo, vanno ad aggiungersi a quelle varate con la manovra di bilancio portando il totale degli interventi relativi al primo trimestre 2022 a quota 5,5 miliardi. Se nel primo caso si era trattato soprattutto di aiuti alla famiglie e alle piccole imprese, stavolta i beneficiari sono le aziende di media taglia. Si tratta di oltre un milione di attività economiche, con forniture di energia con potenza disponibile superiore a 16,5 Kw, alle quali saranno azzerati gli oneri di sistema fino al 31 marzo.

Nel provvedimento c’è poi un contributo d’imposta per le imprese energivore. La norma punta a una parziale compensazione per l’eccezionale innalzamento dei costi per le aziende con alti consumi elettrici. Quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30% rispetto al 2019, avranno un contributo straordinario pari al 15% delle spese sostenute per l’energia nel primo trimestre di quest’anno.
Infine arriva un «meccanismo di compensazione» sul prezzo dell’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili. I produttori dovranno versare al GSE i profitti extra eventualmente conseguiti calcolati sulla base della differenza tra i prezzi dell’energia attuali e quelli medi del 2020. La misura sarà valida dal primo febbraio alla fine dell’anno. Non si tratta di una tassazione extra ma è comunque un contributo che concorrerà al finanziamento degli sconti sulle bollette.

Ristori. Il decreto interviene da un lato a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati. Dall’altro prevede risorse per gli enti territoriali e le aziende pubbliche di trasporto locale. Per quanto riguarda il mondo privato aiuti andranno a tutte le attività legate al turismo e allo svago, a locali pubblici, discoteche e impianti sportivi. Ma anche a imprese del tessile e dell’abbigliamento. Ci sono 50 milioni per hotel, ristoranti e bar che abbiano subito una riduzione del fatturato di almeno il 40% rispetto al 2019; 100 milioni a beneficio del Fondo nazionale del Turismo; altri 128 per prorogare il credito di imposta per gli affitti delle imprese turistiche.

Lo «sconto» sul ricorso alla cassa integrazione per queste attività assorbirà altri 80 milioni. Ma a proposito di Cig viene poi concesso alle grandi imprese con almeno 1.000 dipendenti e che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale la proroga del trattamento di integrazione salariale di altre 26 settimane fruibili fino al 31 marzo 2022. Nuovi fondi sono destinati infine ai trasporti extraurbani: 15 milioni alle linee di autobus e 10 a quelle ferroviarie. 400 milioni vanno a ristorare le Regioni per le spese agguntive legate al contenimento dell’epidemia e 80 milioni alle imprese del trasporto locale, terremotate dalla perdita di utenza.

Imprese deluse. Le misure previste dal decreto non bastano al mondo economico, in particolare quelle relative alle bollette. Confindustria è scesa in campo con un vero e proprio fuoco di fila di numerose associazioni regionali, dalla Puglia alla Toscana, dal Piemonte alla Lombardia, con Assolombarda che vede «criticità rilevanti nel medio-lungo periodo» proprio per gli aumenti dei prezzi che - afferma - «non sono state prese in considerazione». Delusa anche la Fiavet (turismo), mentre Confcommercio parla di «risposta parziale».