Attualità

Interpellanza. Decalogo pro Lgbt, senatori Ncd chiedono la rimozione dal sito del governo

mercoledì 18 dicembre 2013
Il Gruppo NCD del Senato, in una interpellanza con primi firmatari Carlo Giovanardi, il presidente del gruppo Maurizio  Sacconi, i vice presidenti   Francesca Chiavaroli e Laura Bianconi, ha chiesto al presidente  del Consiglio di rimuovere dal sito della Presidenza i documenti dell'UNAR intitolati "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità  di genere (2013-2015)" ed il decalogo destinato ai giornalisti dal  titolo  "comunicare senza pregiudizi", definito dagli interpellanti "senza precedenti se non nel tempo delle veline del Min. Cul. Pop. di epoca fascista". È quanto si legge in una nota firmata dal senatore di Ncd Carlo Giovanardi."Gli interpellanti - si legge ancora nel comunicato - ricordano che l'UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni  razziali) ha per legge il compito di garantire la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica e dovrebbe  "operare in piena autonomia  di giudizio e in condizione di imparzialità", mentre, senza che nessuna norma di legge lo preveda, l' UNAR ha allargato la sua competenza anche alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender), avvalendosi di un gruppo nazionale di lavoro nominato con decreto direttoriale del 20 novembre  2012, costituito da 29 associazioni, tutte riferibili  al mondo LGBT"."Sulla base di queste macroscopiche anomalie gli interpellanti chiedono al Presidente del Consiglio di conoscere a quale titolo l'UNAR si interessi delle tematiche dei LGBT che certamente non rientrano nel novero di coloro che  possono essere discriminati per ragioni di razza o di origine etnica, quale credibilità il Governo attribuisca a documenti che lungi dall'essere imparziali  sono  frutto di pregiudizi di parte ed infine di chiarire che questi documenti non rappresentino l'orientamento del Governo e pertanto se intenda  rimuoverli dal sito della Presidenza del Consiglio", conclude.