Attualità

Genova. Un decalogo contro l'azzardo

Adriano Torti venerdì 3 gennaio 2014
Un decalogo contro il gioco d'azzardo. A proporlo è monsignor Marco Granara, rettore del Santuario di Nostra Signora della Guardia e presidente della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso della diocesi di Genova. Attraverso il suo profilo Facebook, il sacerdote ha informato di aver preparato «con i collaboratori della Fondazione Antiusura un decalogo di denuncia e di impegno». Perché la Fondazione? «Perché i drammi familiari, provenienti anche dall'uso dell'azzardo chiamato "gioco", ci ha fatto diventare, nostro malgrado, competenti in materia». Per sua stessa ammissione il decalogo è solo una proposta, un work in progress. «Se lo vorremo, potremo anche farlo diventare proposta e denuncia per i piani alti della società, della comunicazione e della politica che ancora si può chiamare tale». Sono spunti che monsignor Granara affida a «chi volesse utilizzarli, maturarli, integrarli. Sono da condividere, sottoscrivere e, magari far arrivare molto oltre il nostro gruppo di amici». Un invito da moltiplicare, condividere, diffondere, firmare e «inviare al Presidente della Repubblica». No al Bingo e sì al «tradizionalissimo gioco della tombola, quella con cartelle e fagioli, senza premi vistosi e danarosi». Infatti, ricorda ancora monsignor Granara, «il "gioco", non solo non è un peccato, ma è un'esigenza naturale del cuore umano, da rispettare e promuovere». Ma «il cosiddetto "gioco d'azzardo" non è un gioco. E' una rovina e una fregatura per una sacco di povera gente e di famiglie». Per questo «dobbiamo dircelo a gran voce e sussurrarcelo tra amici, fino a che non diventi convinzione comune e cultura diffusa. Solo così, gli uomini della politica e i malavitosi delle lobbies, dovranno riconsiderare il fenomeno aberrante in tutta la sua gravità».
Ecco il decalogo completo di Monsignor Granara  1 - Chiedo l'eliminazione delle campagne pubblicitarie, ingannevoli e ipocrite, dagli organi di comunicazione.  2 - Frequenterò e utilizzerò per le mie esigenze solo locali pubblici privi dell'azzardo. Suggerirò ad amici e conoscenti di fare altrettanto per sostenere esercizi pubblici virtuosi e contestare altri.  3 - Esigo norme precise di tutela da parte dello Stato nei confronti delle "persone a rischio" (minori, anziani, inguaiati in cerca di fortune ...).  4 - Chiedo che il "compulsivi del gioco", veri e propri ammalati e dipendenti, siano curati a spese dello Stato come per altre malattie/dipendenze sociali. 5 - Propongo un sostegno economico dallo Stato per gli esercizi virtuosi che si liberano dalle fonti di entrata da azzardo.  6 - Contesto e rifiuto le offerte di espressioni dell'azzardo (v. gratta e vinci offerti dalle poste, dagli autogrill e da altri pubblici uffici). 7 - Se trovo accanto a me persone deboli (giovani, anziani, persone plagiabili ...) prossimi o già coinvolti nell'azzardo, mi impegno, nel rispetto della loro libertà, a fare opera di amicale dissuasione.  8 - Sostengo il dovere/opportunità per tutte le iniziative anti azzardo di convergere TUTTI per uno sforzo comune in organismi unitari come la Consulta Comunale permanente sull'azzardo.9 - Come regolare contribuente, esigo che tutti gli operatori del settore dell'azzardo rispettino le leggi vigenti in materia, siano sottoposti al totale rispetto - senza sconti o condoni - delle norme fiscali, compreso il rimborso dei loro debiti pregressi con l'erario pubblico.10 - Richiedo il "cambio radicale di rotta" (dichiarato peraltro dallo stesso Capo del Governo!) in materia legislativa. Sia, non solo "radicale" ma anche "immediata", una legge quadro che riordini la materia in termini etici e di "vero bene comune".