Terremoto. Danni nelle chiese tra Senigallia e Pesaro. Chiuso santuario a Corinaldo
Crollo parziale della testa della Madonna delle Grazie a Pesaro
Lesioni in alcune chiese tra Senigallia e Pesaro, con distacchi di stucchi e danni da approfondire: è questo il primo bilancio fatto dai vescovi delle Marche dopo la scossa che questa mattina ha fatto tremare ancora una volta la regione. In una nota diffusa da Nazzareno Marconi, presidente della Conferenza episcopale marchigiana, si spiega come "i sacerdoti stanno svolgendo le prime verifiche in tutte le chiese aperte e segnalano i problemi ai vigili del fuoco". Le Caritas sono in preallarme, per eventuali necessità di assistenza da parte della popolazione. "Il segretario della Cei, monsignor Giuseppe Baturi - ha sottolineato Marconi - mi ha già contattato e ha raccolto un primo bilancio della situazione, tenendo i contatti con il Commissario del Terremoto e la Protezione Civile". Anche il Papa ha chiesto notizie e ha garantito la sua vicinanza ai territori colpiti.
L'arcivescovo di Ancona-Osimo ha chiuso le chiese in via cautelativa per le prossime ventiquattro ore. L'arcivescovo Angelo Spina chiede che "i parroci e gli amministratori parrocchiali che dispongono di ingegneri o architetti per fare un primo sopralluogo sono invitati a provvedere e a comunicarne l'esito alla mail della curia beniculturali@diocesi.ancona.it. Quanti avessero bisogno di professionisti possono chiedere all'Ufficio Beni culturali dell'arcidiocesi".
Nel pomeriggio è stata chiusa ai fedeli la chiesa del Santuario di Maria Goretti a Corinaldo (Ancona). La decisione è arrivata dopo le verifiche effettuate dai Vigili del fuoco: tecnici e pompieri hanno riscontrato alcuni cedimenti di parti di intonaco e calcinacci che sono crollati a terra senza altri danni. Intatta la statua della giovane martire così come la teca contenente una reliquia, con grande gioia dei fedeli. Nel centro abitato di Corinaldo è stata disposta anche la chiusura della biblioteca comunale e del centro studi, così come del palazzo comunale: quest'ultimo rimarrà aperto per le attività ordinarie degli uffici ma chiuso per eventi e manifestazioni. Nel Senigalliese ci sono stati lievi danni anche alla basilica e al palazzo vescovile, distacchi più consistenti si sono registrati nella chiesa di santa Maria del ponte al porto, nel rione Porto, a Senigallia, già interessata da piccoli cedimenti anche durante il sisma del 2016.
L'epicentro della scossa, di magnitudo 5.7, avvenuta alle 7.07, è stato in mare, al largo di Fano a otto chilometri di profondità. Il movimento tellurico è stato però avvertito in buona parte dell’Italia centro-settentrionale. Gente in strada, mentre le città si risvegliavano. Calcinacci nella stazione di Ancona, una casa di riposo, Villa Igea, evacuata per precauzione, danni anche negli ospedali, di costruzione abbastanza recente, di Ancona e Jesi.
In molti edifici vecchi, in molte abitazioni, vetri rotti, caduta di calcinacci e oggetti da mobili e librerie. Salvo alcuni interventi delle pubbliche assistenze per casi di malore, non si segnalano al momento particolari danni alle persone. Dopo la prima, forte scossa, lo sciame sismico ha rilevato numerosi altri movimenti, con un epicentro che appare spostarsi verso sud, fino alle acque al largo di Ancona.