L'iniziativa. Dalle scuole paritarie “Mille lettere per la pace”
«Non c'è futuro senza pace: costruiamo insieme il futuro». Con queste parole, il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, ha ringraziato la delegazione della Fidae che, questa mattina, gli ha consegnato gli elaborati prodotti da 190 classi delle scuole paritarie, nell'ambito del progetto “Mille lettere per la pace”. L'iniziativa, partita a un anno dall'inizio della guerra in Ucraina, è stata realizzata con il patrocinio dell'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della Cei, il cui direttore, Ernesto Diaco, ha presenziato alla cerimonia di consegna. Complessivamente, le scuole partecipanti, provienienti da tutta Italia, hanno scritto 1.528 lettere e realizzato sei video. «Che belli i lavori che avete fatto e quanto è vero che la pace è amicizia perché si litiga, fa parte delle relazioni umane ma poi con gli amici si fa la pace, con i nemici finisce che ci fai la guerra, per questo è importante fare tante amicizie», ha detto agli alunni il cardinale Zuppi. Che ha fatto questa promessa ia bambini: «Troveremo il modo di fare avere i vostri elaborati a papa Francesco e al Patriarca russo Kirill».
Il progetto della Fidae è anche un buon esempio di “scuola partecipata”, dove tutti, docenti, alunni e genitori, lavorano insieme per un obiettivo comune. «La didattica e la scuola sono una palestra di comunione e di formazione, dove i ragazzi possono davvero imparare a vivere», ha sottolineato suor Clara Biella, presidente della Fidae del Lazio. Un «ringraziamento» al cardinale Zuppi è stato, infine, espresso dalla presidente nazionale della Fidae, Virginia Kaladich: «Grazie per aver accolto la nostra iniziativa ma soprattutto per aver ascoltato i nostri ragazzi - ha detto - qui a Roma in rappresentanza di tutti gli studenti degli istituti Fidae ma anche delle scuole statali e delle parrocchie di tutta Italia che hanno aderito al progetto e che ci hanno mandato un segnale per farci capire che la pace si costruisce davvero partendo da lontano e con piccoli ma continui passi in avanti».