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Camera. «Mi sono sentito tradito». Dall'Osso lascia M5s e passa a Fi

Redazione Romana venerdì 7 dicembre 2018

Archivio Ansa

«Prima mi hanno usato, poi mi hanno preso in giro: non posso più restare con i 5 stelle. Lascio il gruppo M5s e aderisco a Forza Italia». Così il deputato del M5s Matteo Dall'Osso, in un'intervista a Il Giornale. Dall'Osso, malato di Sla, aveva subìto dal suo gruppo la bocciatura di un emendamento che potenziava il fondo per i disabili: «Mi sono sentito solo - spiega Dall'Osso - in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile. Mi hanno trattato male».

Quanto alla scelta di Forza Italia, «penso che per i valori di libertà e solidarietà che promuove - ricordo il lavoro a tutela delle donne svolto da Mara Carfagna - e l'attenzione verso le categorie più deboli quali i bambini orfani, possa garantire l'attenzione verso i disabili», aggiunge Dall'Osso.

L'addio al gruppo M5s e la sua adesione alla compagine di Fi lasciano spiazzati parlamentari e vertici grillini. Una vicenda vissuta come un fulmine a ciel sereno - il deputato bolognese non avrebbe informato né colleghi né direttivo della sua decisione, avviando direttamente il dialogo con gli azzurri - che si intreccia anche con la problematica questione delle restituzioni degli stipendi entro il 10 dicembre. Più precisamente, il termine ultimo per effettuare il versamento di 6mila euro alla Protezione civile era il 18 novembre scorso, invece lunedì 10 è la scadenza per completare le rendicontazioni e caricare il bonifico sul nuovo sito di "tirendiconto". Anche Dall'Osso, raccontano, avrebbe chiesto una deroga nelle settimane scorse per versare i soldi più avanti e poter sostenere le cure, essendo affetto da Sla.

Dopo il passaggio a sorpresa nelle file di Fi i vertici pentastellati hanno comunque tenuto la linea dura - intimando la restituzione delle somme dovute e ricordando che il Codice etico prevede una penale di 100mila euro per i cambi di casacca da versare entro dieci giorni - perché, sostengono, Dall'Osso negli ultimi mesi avrebbe mostrato un «uso disinvolto» delle finanze. Ma nel primo pomeriggio arriva la 'frenata' dei pentastellati. Interpellato sulla possibile penale ai danni di Dall'Osso, Luigi Di Maio non esclude l'ipotesi ma spiega: "Voglio capire prima cosa è successo, conosco Matteo e Forza Italia è la cosa più lontana da lui. Prima di tutto voglio capire cosa è successo, poi ribadiamo e chiariamo tutto il resto". Lo stesso capogruppo grillino a Montecitorio Francesco D'Uva precisa che "nessuno ha mai chiesto la penale a Dall'Osso" e si dice "umanamente dispiaciuto per la decisione di Matteo" perché "vederlo sul palco di Forza Italia mi ha colpito profondamente".