Attualità

CALABRIA. Siriani in fuga sbarcano a Crotone

Domenico Marino giovedì 9 agosto 2012
È cominciata solo nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una faticosa procedura d’identificazione, la sistemazione dei 158 immigrati irregolari (68 uomini, 25 donne tra cui due incinte e 65 minorenni con una cinquantina di bambini) sbarcati mercoledì notte sulle coste del Crotonese.Gli accertamenti anagrafici, compiuti dagli agenti dell’ufficio immigrazione della questura pitagorica con la collaborazione anzitutto sanitaria e sociale dei volontari della cellula cittadina delle Misericordie d’Italia, hanno appurato la nazionalità siriana d’una decina di sbarcati, che contano inoltre alcuni turchi, mentre la maggioranza sono pachistani e afghani. A sentire i racconti dei disperati, tre o quattro giorni fa s’erano imbarcati per raggiungere l’Italia da un porto della Turchia, dopo un primo e lungo viaggio via terra. Ieri mattina i poliziotti della squadra mobile di Crotone hanno arrestato i due scafisti che erano alla guida del barcone carico dei disperati. Kemal Deniz, 40 anni, ed Erol Sener, 38, entrambi turchi, avevano tentato di allontanarsi a bordo di un gommone dal natante usato per il lungo viaggio, ma sono stati bloccati da una motovedetta della Guardia di Finanza.Dei 158 sbarcati, quasi tutti al momento indicati come richiedenti asilo politico, quasi 120 sono componenti di nuclei familiari, partiti assieme per inseguire il sogno europeo attraverso l’Italia. Saranno accolti nel centro di accoglienza richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, che però non potrà ospitare pure gli altri poiché al limite della capienza. Lo chiarisce il direttore, Luca Tipaldi, il quale aggiunge che i rimanenti, tutti uomini adulti, saranno accolti in altre strutture simili, probabilmente in Puglia.Il responsabile del centro crotonese ha confermato il buono stato di salute degli immigrati, comprese le due donne gravide, ovviamente compatibilmente coi faticosi giorni di viaggio. L’unica eccezione è stata un uomo asmatico, soccorso da un’ambulanza subito dopo lo sbarco e trasferito nel presidio medico del centro.