Nelle sabbie mobili della crisi, economica e non solo. Sono oltre 2mila le persone che, negli ultimi mesi si sono rivolte a progetti di ascolto e supporto psicologico nati a livello regionale o nazionale. Contro il rischio di gesti estremi sono nate realtà come "Speranza al lavoro", voluta da Adiconsum e Filca Cisl, che ha già raccolto le telefonate di un migliaio di lavoratori. Storie di fallimenti e disperazioni anche quelle raccolte da "Inoltre", servizio finanziato dalla Regione Veneto. O da "Terraferma": «Circa il 10% delle telefonate - spiega l'imprenditore Massimo Mazzucchelli, che cura il progetto - viene fatto da mogli o figli, le quali si accorgono del disagio di chi si ritrova a fare i conti, oltre che con la crisi, con l'ansia e la depressione».