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2 per mille . Cresce il contributo pubblico ai partiti. Tutti (o quasi) d'accordo

Redazione romana martedì 26 novembre 2024

Il finanziamento pubblico ai partiti passerà dagli attuali 25,1 milioni a 42,3. Lo prevede un emendamento di Avs e Pd al decreto fiscale riformulato dal governo. La proposta di modifica prevede la riduzione dal 2 per mille allo 0,2 per mille dell'Irpef del contributo destinato alle forze parlamentari, ma stabilisce che anche la quota inoptata, che attualmente resta allo Stato, vada ai partiti: «In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione di stabilisce in proporzione alle scelte espresse», si legge nel testo del provvedimento. L’emendamento dovrà essere ora accettato dai senatori che lo hanno proposto e sarà poi messo al voto.

La scelta di ripartire anche la quota inoptata, anziché lasciarla allo Stato, ricalca la procedura già in essere per l'8 per mille. In base all'emendamento, sarà un decreto del presidente del Consiglio di natura non regolamentare (da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del dl fiscale), a stabilire «i criteri e le modalità per il riparto e la corresponsione delle somme spettanti ai soggetti aventi diritto sulla base delle scelte operate dai contribuenti, in modo da garantire la tempestività e l'economicità di gestione, nonché le modalità di semplificazione degli adempimenti e di tutela della riservatezza e di espressione delle scelte preferenziali dei contribuenti».

Eccezion fatta per il Movimento 5 stelle, la misura sembra trovare una convergenza pressoché totale delle forze politiche. Per il capogruppo pentastellato in Senato, Stefano Patuanelli, si tratta però di «un colpo di mano del governo», rispetto al quale, ha aggiunto, «ci opporremo con tutte le nostre forze».