E' nato da un equivoco e si è subito trasformato in un inutile caso mediatico quello che è stato frettolosamente definito il «rifiuto» di un sacerdote cremonese, don Sante Braggiè, di allestire il presepe nel cimitero del capoluogo «per non ferire la sensibilità di credenti di altre religioni». Peccato non fosse vero. Il presepe, come ogni anno, è regolarmente al suo posto all’interno della chiesa del cimitero. La natività che invece non è ancora stata realizzata nell’area cimiteriale – e che pare alla base dell’incomprensione tra il sacerdote, cappellano del camposanto, e un giornalista in visita – è invece quella che viene allestita da volontari del Comune. Ma anche questo presepe, a breve, dovrebbe andare al suo posto. Il clamore attorno a una notizia rivelatasi infondata ha acceso il fuoco delle strumentalizzazioni, con buona pace della verità dei fatti. Sulla vicenda del «rifiuto» che dunque rifiuto non è si attende ora la voce della diocesi di Cremona, che prima di pronunciarsi ha voluto conoscere l’esatto svolgimento della vicenda.