Covid. Nessuna regione in giallo da lunedì. Toti: «Lockdown solo per i non vaccinati»
Terapia intensiva all'Ospedale Maggiore di Cremona
L'Italia appare come sotto assedio. La preoccupazione per la pandemia sale con l'aumento dei positivi e, soprattutto, con l'esplosione dei contagi nei Paesi vicini: Austria, Slovenia, Germania. E non solo.
Il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano in particolare erano considerate a rischio di passaggio in zona gialla già da lunedì prossimo. Trieste e Gorizia le città più colpite dai contagi. Ma "dai dati al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti", parola del sottosegretario
alla Salute Andrea Costa che sulle regioni più a rischio dice: "Ci sono alcune regioni, come il Friuli, il Veneto, le Marche vanno un po' attenzionate". In ogni caso, "la zona gialla, a livello di restrizioni, ha solo l'uso della mascherina all'aperto".
Smorza, insomma il rappresentante del governo. Conferma però che non bisogna abbassare la guardia. E le Regioni chiedono di incontrare il governo per definire la linea da tenere nelle prossime settimane.
Toti: «Lockdown solo per i non vaccinati»
"In un momento in cui i contagi stanno crescendo è importante avviare in tempi rapidi, entro 72 ore, un confronto con il Governo - afferma il presidente della Liguria, Giovanni Toti - In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la divisione del Paese in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. Il 90% degli italiani non può essere tenuto in scacco da un 10% che non comprende l'importanza del vaccino. I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità".
"In questo momento - continua Toti -non è possibile mantenere un atteggiamento attendista, bisogna anzi dettare norme chiare per affrontare questa fase della pandemia, tutelando la salute dei cittadini e consentendo all'economia di continuare la sua fase di crescita dopo aver attraversato una grave crisi".
"Questo è il momento in cui si programmano le vacanze di Natale e tutta la macchina economica che vi gira intorno, soprattutto dobbiamo dare la certezza ai lavoratori di tutti questi settori che il paese non richiuderà - aggiunge il governatore ligure - Inoltre i numeri ci dicono che il 90% delle terapie intensive sono
occupate da non vaccinati. È quindi, in primis, una questione di protezione delle persone, oltre che della ripartenza dell'economia e di una pressione ospedaliera".
Zaia: «Lockdown selettivo incostituzionale»
Luca Zaia, governatore del Veneto, la pensa però diversamente da Toti e da altri governatori. A suo avviso il lockdown per i non vaccinati "ha oggettivi limiti costituzionali. Dovremmo investire di più sul dialogo convincendo gli irriducibili a vaccinarsi. Comunque, ogni decisione la prenderemo assieme, fra governatori". In quanto al vaccino obbligatorio, Zaia a una domanda del Correire della Sera risponde: "Qualcuno può forse pensare che in questo Paese sipossano accompagnare i cittadini coattamente a vaccinarsi?".